Dall’ISTAT: l’Italia in Ripresa, la Tuscia ancora in lotta

VITERBO – Il mondo del lavoro è sempre super chiacchierato in Italia. Un dibattito alimentato da dati e da tendenze che caratterizzano dalla notte dei tempi il Belpaese. Noto per la sua frequente instabilità ma anche per quei colpi di reni spesso inimmaginabili di fronte a situazioni di particolare pericolosità, tra crisi umanitarie e non.

Gli ultimi dati ISTAT, per l’appunto, sono stati incoraggianti: il tasso di occupazione in Italia è salito al 61,5% (in Tuscia è leggermente inferiore), il numero di persone alla ricerca di lavoro è diminuito e il tasso di disoccupazione è sceso al 7,4%.

Praticamente analoga la situazione della Tuscia, dove il tasso di occupazione è del 57,6%, leggermente inferiore alla media nazionale e a quella regionale del 61,8%. Il tasso di occupazione è più alto per gli uomini (66,2%) che per le donne (49,1%), e per le persone con un titolo di studio superiore (68,9%) che per quelle con un titolo inferiore (49,8%).

Sono numeri per molti insignificanti ma che per un paese come l’Italia vogliono dire tanto. Ovviamente per la gioia dell’Esecutivo di turno. Quel che è certo è che c’è un Paese che va forte e che cresce, che genera lavoro e fattura, paga le tasse e crea non solo occupazione ma anche opportunità. Quei settori in particolare impegnati nel digitale hanno segnato una svolta in Italia, luogo storicamente reticente alle novità del mondo digitale. Il trend si è invertito negli ultimi dieci anni, con particolare velocità nel periodo forse più difficile per l’Italia dal secondo dopoguerra: la crisi sanitaria legata al Covid-19.

Da qui è ovvio che sono emerse industrie capaci di fare la differenza con indubbie capacità resilienti in un periodo di fermo assoluto. Il principale settore, cresciuto proprio nel biennio del Covid, è quello del gambling. Che da un lato contribuisce al gettito erariale per circa 11 miliardi, dall’altro invece genera circa 300mila posti di lavoro, tra impiegati diretti ed indiretti. Sono numeri imponenti che testimoniano l’ottimo stato di salute della filiera, che non a caso rappresenta oggi l’1% del PIL.

Non è un caso isolato quello del gambling e questa tendenza rappresenta una generalità diffusa per tutto il mondo digital. Con l’esplosione dei dati, tra i settori con maggior impiegati spiccano per l’appunto tutti quelli in cui l’analisi dei big data è fondamentale. Ancora in tema si segnala una rinnovata attenzione al tema della sicurezza, che sul web è declinabile nel termine di cybersecurity. Ancora una volta il mondo digitale prende il sopravvento e questa è un’ottica che rappresenterà anche nel prossimo futuro sempre più la normalità piuttosto che l’eccezione.

In questo senso si segnalano sempre più corsi di formazione, specialistici ed universitari per formare figure professionali in grado di affrontare le sfide del futuro. Insomma, la direzione è tracciata ed è molto netta. Ancora una volta l’esempio ottimo viene fornito dal mondo del gambling, che accoglie in tutte le sue fila sempre più figure ibride e non solo tecnicamente qualificate per la realizzazione di un certo tipo di prodotti.

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