Demo del progetto “Orvieto nel Metaverso” presentata oggi alla 59^ edizione del TTG Expo di Rimini

ORVIETO – Orvieto sbarca nel Metaverso per esplorare le nuove frontiere del turismo. La demo del progetto voluto dal Comune di Orvieto è stata presentata oggi pomeriggio presso lo stand della Regione Umbria alla 59esima edizione del TTG Expo, la fiera internazionale del turismo in corso a Rimini fino al 14 ottobre.

Nell’universo tridimensionale realizzato da Engineering Ingegneria Informatica, società multinazionale specializzata nella trasformazione digitale con sede anche a Orvieto, sono stati ricostruiti digitalmente tre spazi virtuali: un info point turistico, un museo etrusco e il Consorzio vini di Orvieto.
Qui è possibile interagire con gli oggetti presenti, dai reperti etruschi alle bottiglie, ottenendo informazioni sulla storia della città o sul vino, e poi accedere in modalità virtuale e immersiva a sei luoghi della città: il Duomo, il Pozzo di San Patrizio, la Torre del Moro, il Museo archeologico nazionale, la Necropoli del Crocifisso del Tufo e i sotterranei di Orvieto Underground.

Ad accogliere e accompagnare i meta-turisti c’è l’avatar di Anna, la mascotte in realtà aumentata della città. Alla fine della visita l’utente si cimenta in un gioco interattivo e una volta completato riceve la Carta d’identità del Comune di Orvieto in tecnologia NFT e diventa cittadino virtuale.
Orvieto nel Metaverso sarà fruibile da device tradizionali e da visori 3D. Nel 2023 è previsto il rilascio dell’applicazione su Oculus Store.

L’iniziativa si inserisce nel percorso di innovazione e digitalizzazione dei servizi turistici avviato negli ultimi tre anni dall’Amministrazione Comunale di Orvieto.
Dopo la piattaforma per la vendita on line dei principali monumenti e la segnaletica pedonale turistica multimediale e interattiva, sarà realizzata “Orvieto Experience”, finanziata dalla Regione Umbria, un’app con percorsi esperienziali su artigianato ed enogastronomia.
In cantiere anche un progetto che prevede la visita immersiva in realtà aumentata al Pozzo di San Patrizio e al patrimonio storico/artistico della città legato all’acqua visibile e non più visibile.

“Il Metaverso è un concetto che nasce 30 anni fa – afferma Gianluca Polegri, direttore di Digital Solutions di Engineering – ed è tornato in auge negli ultimi anni grazie a Mark Zuckerberg. Oggi vuole essere una sorta di revisione di internet in modo tridimensionale e in modalità immersiva. Orvieto nel Metaverso fa parte dei progetti ideati e realizzati nel Metaverse Lab di Engineering. Il Metaverso di Engineering non è prototipale o un’evoluzione di piattaforme come Second Life ma un’ecosistema accessibile a tutti con un proprio avatar, esplorabile in real time e multiplayer dove è possibile interagire con gli utenti, fare attività e usufruire di servizi. Crediamo molto in questa nuova frontiera della Customer experience – ha concluso – e stiamo registrando notevole interesse in tutti i settori merceologici”.

“Il Metaverso non è un semplice tour virtuale dove l’esplorazione è guidata e limitata – ha detto il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – ma un’esperienza in cui è possibile interagire con luoghi e persone. Con questo progetto non portiamo un singolo museo o monumento nel Metaverso ma un’intera città che viene trasfigurata nella realtà virtuale. Come vogliamo sperimentare le opportunità di questo strumento? Innanzitutto – ha spiegato – per raccontare la città in maniera diversa, utilizzando i linguaggi delle nuove tecnologie, e raggiungere target di visitatori lontani e diversi da quelli tradizionali delle città d’arte. Vogliamo ispirare, perché oggi i turisti all’arrivo hanno già raccolto sul web le informazioni su una destinazione e occorre quindi intervenire nella fase del ‘sogno’. La visita virtuale però non sostituisce le emozioni di quella reale. L’esperienza virtuale, attraverso la gamification, conduce infatti a concludere il gioco in città e a venire a vivere un’esperienza reale.
Il Metaverso consentirebbe anche di aprire luoghi solitamente non accessibili o visitabili. Luoghi e spazi culturali, poi, hanno spesso problemi di sostenibilità economica e di gestione. Nel Metaverso potrebbero essere sempre aperti e attraverso visite virtuali a pagamento, a prezzo contenuto, potrebbero contribuire a sostenerne l’attività reale. Il viaggio in una destinazione nel Metaverso, infine, è un viaggio inclusivo perché consente di eliminare le barriere che nel mondo reale limitano alcune categorie di persone”.
“Gli sviluppi del progetto – ha aggiunto – sono diversi: fornire servizi non solo a fini turistici ma anche per i cittadini attraverso sportelli virtuali, coinvolgere i privati che potrebbero avere i loro spazi e attività anche nella città virtuale, organizzare eventi e manifestazioni riservate ai meta-turisti e fornire loro esperienze senza limiti. Meta è un punto di arrivo ma in greco significa anche oltre – ha concluso – e questa iniziativa rappresenta una sfida per proiettare Orvieto nel futuro, andando oltre le meraviglie ereditate dal passato. Il messaggio racchiuso nel progetto di candidatura a Capitale italiana della cultura 2025 ‘Meta meraviglia, la cultura che sconfina’”.

 

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE