Deposito di scorie nucleari nella Tuscia: si allontana l’ipotesi di realizzarlo nel Viterbese

di REDAZIONE-

VITERBO- Pare che vi siano buone notizie per la provincia di Viterbo: sembra che si stia allontanando la minaccia del deposito di scorie nucleari nel territorio della Tuscia. Da mesi era emerso che la zona viterbese era stata presa in considerazione da Sogin come una possibile sede per l’ospitare i rifiuti radioattivi, con ben 22 siti individuati tra i Monti Cimini, la Maremma e il lago. La società aveva più volte paventato la possibilità di costruire il deposito proprio nel Viterbese.

Tuttavia, gli ultimi sviluppi fanno ben sperare il capoluogo e gli altri comuni della zona. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato che ci sono altri comuni pronti ad accogliere le scorie nucleari. Durante la presentazione a Roma del rapporto del Circular Economy Network, il ministro ha dichiarato: “Ci sono comuni che si sono candidati per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. In 40 anni non si è riusciti a realizzare il deposito partendo dall’alto. Forse l’unica soluzione è partire dal basso e sto aspettando un supplemento di istruttoria”.

Tra i comuni interessati vi è anche Trino, in provincia di Vercelli. Il sindaco Daniele Pane aveva addirittura inserito la costruzione del deposito nel suo programma elettorale e si era fatto avanti più volte dal 2020 per concretizzare questa opzione. Tuttavia, finora lo Stato ha sempre risposto negativamente. Se non si dovesse trovare un’altra area adatta, potrebbe essere che il governo dia il suo parere favorevole.

Ora l’attenzione si sposta su altri comuni che si sono resi disponibili ad accogliere questo tipo di impianto. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se verrà trovata un’alternativa che soddisfi le esigenze di smaltimento delle scorie nucleari senza coinvolgere il territorio viterbese.

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