Deposito nazionale rifiuti radioattivi nella Tuscia: interviene un gruppo di geologi

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Siamo un gruppo di geologi, sia liberi professionisti che non, della Provincia di Viterbo che intende sottolineare come la selezione sul nostro territorio dei 21 siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, sia stata condotta da Sogin in maniera quantomai approssimativa. Tali dubbi sono stati per altro espressi anche da docenti dell’Università di Torino e della Tuscia.
Per quanto attiene infatti le informazioni geologiche ed idrogeologiche, si è fatto ricorso a carte datate, a scala regionale, ignorando del tutto gli studi condotti a livello locale dai tanti professionisti (ad esempio il P.R.G. degli Acquedotti del Lazio Settentrionale).
La presenza di una importante falda freatica, sfruttata ad uso idropotabile dalla comunità sull’intero
territorio, sconsiglia a priori l’utilizzo delle zone proposte, con casi addirittura di possibile interferenza diretta con captazioni pubbliche.
Ci preoccupa che tutte e 21 le zone siano state recentemente confermate come idonee, nonostante siano state evidenziate le criticità da parte dell’Università della Tuscia, mentre in altre situazioni (come in Piemonte) sono state accolte le osservazioni di carattere tecnico sulle aree proposte, così che le stesse sono state stralciate dalla lista iniziale.
Siamo convinti che una scelta di tale impatto non potrà prescindere da un’analisi molto più accurata, con il coinvolgimento anche delle competenze professionali, nella piena consapevolezza che la realizzazione del deposito nazionale sia oramai improcrastinabile”.
Antonio Menghini
Giuseppe Pagano
Guido Gostoli
Gabriele Basile
Marco Piergiovanni
Giancarlo Bruti
Arianna Rapiti
Alfonso Santucci
Francesco Giuseppe Rossi
Aurelio Baleani
Marcello Goletti
Massimo Di Carlo
Roberto Virga
Antonio Mancini
Mario Anselmi

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