Dipendenti ASL Lazio, adeguamento buoni pasto

VITERBO- La scrivente organizzazione sindacale intende richiamare l’attenzione delle SSLL sulla disparità di trattamento tra i dipendenti delle ASL della Regione Lazio, determinata dal mancato adeguamento economico dei buoni pasto, quale modalità sostitutiva del servizio di mensa aziendale. (art 4 ccnl 31-07-2009).
Come è noto, il valore attuale di ogni buono pasto per i dipendenti delle ASL del Lazio è di € 5,16, con una partecipazione degli stessi alla spesa di € 1,03. In concreto il dipendente, riceve al netto € 4,13, utilizzabili per consumare un pasto, riconosciuto per le necessità del servizio di proseguire l’attività lavorativa giornaliera oltre le 6 ore.
Nelle strutture o presidi dotati di servizio mensa aziendale, i dipendenti invece, possono consumare un pasto completo (primo-secondo-contorno- pane-acqua-frutta) con la stessa partecipazione alla spesa di € 1,03.
Ci resta difficile accettare che da una parte ci sono dipendenti della ASL, che utilizzano la mensa aziendale e consumano giustamente un pasto completo senza particolare aggravio economico (€ 1,03) e dall’altra, tanti altri colleghi, che si trovano su un posto di lavoro magari distante dalla mensa aziendale e quindi impossibilitati a fruire dello stesso servizio, ai quali viene corrisposto in sostituzione, un buono pasto totalmente inadeguato (€ 4,13 netti), che li costringe a mettere le mani nelle proprie tasche, per evitare forzate diete dimagranti.
E ’sufficiente infatti, una piccola indagine di mercato, per riscontrare che per consumare un modesto pasto, presso un qualsiasi esercizio privato, appena paragonabile a quello erogato nelle mense aziendali delle ASL del Lazio, occorrono oltre 10 euro, mentre viene erogato un buono pasto sostitutivo, del valore netto di € 4,13.
E’ quindi sotto gli occhi di tutti la evidente discriminazione tra i dipendenti, la disparità di trattamento su un istituto contrattuale che può apparire secondario, ma in realtà presenta risvolti estremamente importanti per il rispetto e l’equità nel trattamento di migliaia di lavoratori delle ASL del Lazio. Su tale argomento, l’art.5 del D.L. n. 95/2012 convertito con legge 135/2012, dispone che il valore nominale dei buoni pasto dei dipendenti pubblici non possa superare i 7,00 euro per singolo buono, tale limite e’ stato legittimato anche dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 225/2013 e poi riconfermato dalla legge n.190/2014 precisando, che a partire dal 1 luglio 2015, il valore esente da tasse del buono pasto elettronico è fissato in € 7,00. Si chiede pertanto l’autorevole intervento delle SS.LL, per avviare ogni utile iniziativa per l’adeguamento dei buoni pasto, ad almeno € 7,00 netti nominali, per tutti i dipendenti delle ASL del Lazio, così come già confermato dalla normativa sopra citata e ripetutamente richiesto da questa organizzazione sindacale”.
Il Consigliere Regionale Fials
(Ricci Federico)

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