VITERBO – Riceviamo da Mario Tofanicchio (Ada Viterbo), Franco Palumbo (Uil Pensionati Viterbo) e pubblichiamo: “Siamo ormai con Ferragosto alle spalle, ma l’estate rovente continua, l’anticiclone sub-tropicale africano meglio conosciuto come Lucifero è ancora tra noi.
In questa fase di emergenza, numerosi sono stati gli interventi di controllo: in mare, montagna, laghi, autostrade, mascherine si mascherine no dove indossarle, foglio verde, controllo su chi controlla, distanziamento ecc.., tra tutti questi dispositivi non emerge il controllo di sicurezza per le persone fragili affetti da patologie, per loro, tante raccomandazioni, non uscire nelle ore più calde, bere molto, alimentazione leggera, abbigliamento fresco La Regione Lazio anche quest’anno ha programmato il piano sorveglianza rivolto agli anziani soli, in prima linea, secondo i piani, sono stati chiamati i medici di famiglia impegnati nell’individuare le persone più a rischio, da inserire nel programma, che prevede visite domiciliari nelle giornate più calde, cercando di prevenire estreme conseguenze, su come e in che misura è stato sviluppato il programma e che risultati si sono ottenuti, nulla è stato detto.
Varie tipologie di controllo anche in azione cautelativa sono previste per le strutture sociali e sanitarie di ricovero e di cura (ospedali, case di cura, case di riposo, RSA, lungodegenza) e i vari criteri da seguire in caso di ondate di calore.
Come Associazioni ci conforta sapere che le regole ci sono ma, considerato che questa Società Civile ha dei valori spesso rovesciati, solleviamo dei dubbi non avendo dati di riscontro sulla loro corretta applicazione, così come sul personale, considerata la cronica carenza di OTA, OSS, Infermieri e Medici, sia in grado di somministrare il normale servizio e gli extra refrigeranti, che il personale in ferie venga correttamente sostituito a garanzia della continuità del servizio e non costituisca un aggravio per chi resta, non va dimenticato che siamo ancora in emergenza COVID che rappresenta un ulteriore aggravio di lavoro per il personale , che l’ azione di controllo in tutte le strutture abbia verificato in azione preventiva la corretta predisposizione degli ambienti di soggiorno e di vita in comune per gli ospiti/pazienti dove possono trascorrere le ore più calde della giornata refrigerati, così come l’ombreggiamento superfici vetrate, tende, oscuranti, tetti delle coperture, distributori per l’acqua corrente nei reparti, ventilatori meccanici ecc..
Facciamo appello all’Ass.re della Sanità e all’Ass.re Politiche Sociali della Regione Lazio, ai responsabili della ASL, al Prefetto, ai Sindaci quali responsabili della salute pubblica affinchè vigilino per la corretta applicazione di quanto disposto nel Piano Operativo Regionale per la prevenzione della salute ondata di calore”.