VITERBO- “L’appello della Sig.ra Gabiria Farina madre di una bambina disabile è, in ordine cronologico, l’ultimo appello lanciato da chi vive la disabilità e le problematiche connesse quotidianamente,
Ci troviamo di fronte ad un’omertà assordante che crediamo sia giunto il momento di denunciare.
Difatti è assurdo dopo tutto il gran parlare di disabilità, ad oggi in Italia, si faccia ancora riferimento a leggi vecchie ormai superate.
Rimane assai difficile capire come una bambina che diventa maggiorenne non possa più avere gli stessi ausili, in questo caso una carrozzina, che percepiva fino a poco prima.
La carrozzina o sedia per disabili, in qualsiasi modo si voglia chiamare, è uno dei dispositivi di assistenza più comunemente utilizzato per promuovere la mobilità e migliorare la qualità della vita di persone che hanno difficoltà motorie, in parole povere una sedia a rotelle per una persona non deambulante significa VITA. La legge, che cosi come impostata oggi è assurda, toglie il diritto ad una migliore qualità di vita a chi diventa maggiorenne solo per un mero fatto anagrafico, in quanto dopo i 18 anni si diventa disabile adulto, anche se tutte le problematiche di quando era minore restano ancora le stesse.
Ci chiediamo se questa politica sulla disabilità cosi come la politica sulla sanità, demandata alle regioni sia più una politica percorribile, Il diritto alla salute come il diritto alla vita sono diritti alienabili scolpiti nella nostra costituzione, ma purtroppo questi diritti sono spesso disattesi da molte regioni che tagliano costantemente sui costi sanitari e sui costi d’assistenza.
Un disabile resta disabile da nord a sud ma viene trattato e curato differentemente da regione a regione, e nel caso di regioni con un debito di spesa alto, viene il più delle volte, addirittura, tagliato fuori dai percorsi di cura.
Da un studio effettuato, per esempio, è emerso che i tariffari per gli ausili, nella Regione Lazio non sono aggiornati dal 1999 questo significa che la qualità dei prodotti, che la persona con disabilità deve usare risultino sempre più di scadente qualità.
Questo oltre a danneggiare in modo irreversibile la salute già minata, delle persone disabili, non crea risparmi alle casse regionali ma bensi il contrario, in quanto, se pensiamo che un catetere di scarso profilo arrechi infezioni, la spesa che le regioni dovranno sostenere per tentare di curare i danni procurati da questa politica del tagliare, aumentano in modo esponenziale.
Negli ultimi venti anni ci hanno chiamato Handicappati, portatori di handicap, disabili, ora diversamente abili, ma le pensioni sono sempre di € 292,00 i tariffari non aggiornati dal 1999, gli ausili sempre più scadenti, quando si riesce ad averli, e un’emarginazione sempre più evidente. Chiamateci come volete ma abbattete le barriere architettoniche e mentali e fateci vivere una vita come i padri costituenti avevano scritto nella carta costituzionale.
Noi della CISL siamo pronti ad un confronto in tutte le sedi opportune per portare le nostre idee di inclusione, eguaglianza e dignità sociale che rimettano la vita al centro del mondo delle persone con disabilità”.
Responsabile sportello Cisl disabili
Dott.Barzellotti Fabio