Discarica Monterazzano: Provincia e Comune di Viterbo minacciano ricorso al Tar

di REDAZIONE-

VITERBO- Una conferenza stampa congiunta tra il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, e la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, convocata all’ora di pranzo a Palazzo Gentili ha evidenziato la ferma opposizione alla decisione di conferire i rifiuti provenienti da Roma e dal Lazio nella discarica di Monterazzano. Nonostante la conferenza dei servizi regionali abbia dimezzato l’ampliamento della discarica, la posizione di Provincia e Comune rimane inalterata.

Romoli e Frontini hanno espresso disaccordo riguardo alla decisione di destinare i rifiuti di Roma e del Lazio alla città dei Papi, sottolineando che tale scelta va contro la volontà unanime dei consigli comunale e provinciale, nonché dell’assemblea dei sindaci. La loro posizione è chiara: la discarica di Viterbo dovrebbe accogliere esclusivamente i rifiuti della provincia di Viterbo.

Il presidente della Provincia ha evidenziato le ragioni della contrarietà all’ampliamento della discarica, citando sia questioni di opportunità che di rimboschimento delle aree coinvolte. L’ampliamento, ora ridotto da 960mila a 550mila metri cubi, è oggetto di preoccupazione anche per vincoli territoriali segnalati dalla soprintendenza.

Romoli ha dichiarato che il dimezzamento proposto dalla regione non risponde alle esigenze del territorio e ha auspicato il supporto dei consiglieri regionali affinché le istanze della Tuscia siano rappresentate adeguatamente. Entrambi i rappresentanti, pur appartenendo a schieramenti politici diversi, hanno sottolineato che la questione va oltre le divisioni politiche.

La sindaca Frontini ha ribadito la contrarietà del Comune basandosi su un mandato forte ricevuto da tutte le forze politiche locali. Ha sottolineato che l’opposizione si basa su un mandato a opporsi con ogni mezzo lecito, considerando che l’emergenza dura da dieci anni e non presenta più giustificazioni.

In caso di rilascio dell’autorizzazione ad accogliere i rifiuti da tutta la regione, anche con una volumetria ridotta, Provincia e Comune minacciano di impugnare la decisione di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar). La situazione rimane tesa mentre le autorità locali cercano di proteggere il territorio e chiudere definitivamente una questione che persiste da troppo tempo.

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