Dischi cronotachigrafi alterati, azienda di trasporti nei guai

TARQUINIA ( Viterbo) – Una pattuglia della Polizia di Stato del  Distaccamento Polstrada di Tarquinia, in servizio di vigilanza stradale sulla SS1 “Aurelia”, nel Comune di Montalto di Castro, procedeva al controllo di un autocarro pesante. Il conducente veniva sanzionato per varie violazioni al CdS, tra cui per l’art. 19 L.727/78, in quanto conducente professionale di veicolo munito di tachigrafo analogico, non era in grado di dimostrare l’attività svolta nei 28 giorni precedenti. All’autista veniva intimato di esibire la documentazione mancante ad un comando di Polizia entro gg. 30.

I conducenti di veicoli adibiti al trasporto di cose, con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 T, come nel caso di specie, debbono limitare la propria guida giornaliera e settimanale ad un certo numero di ore, effettuando interruzioni nella guida e periodi di riposo giornaliero e settimanale, in osservanza al  Reg.  (CE) 561/2006, una  normativa UE  finalizzata a garantire la sicurezza stradale, la libera concorrenza delle imprese e a migliorare le condizioni sociali dei lavoratori a cui si applica.

Alcuni giorni dopo, si presentava presso gli uffici del Distaccamento Polstrada di Tarquinia un responsabile della società di trasporti, che esibiva attestazioni di attività svolte a norma del regolamento (CE) n.561/2006.

Successivamente, a seguito di un’attività di controllo da parte di personale dell’Ufficio Verbali della Sezione Polizia Stradale di Viterbo, si evinceva che tali attestazioni non corrispondevano all’effettiva attività di guida svolta dal conducente professionale.

Su delega della Procura della Repubblica di Civitavecchia, veniva effettuata una perquisizione presso l’azienda di trasporti, dalla quale venivano rinvenuti e sequestrati nr.18 fogli di registrazione relativi al cronotachigrafo analogico che comprovavano la falsità dell’attestazione esibita.

Il responsabile della società di trasporti veniva indagato in stato di libertà ex art. 484 CP.

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