Disco Lazio, lavoratori malpagati: Favero chiede incontro urgente all’assessore Di Berardino

ROMA – Riceviamo dall’Ufficio stampa Nazionale Sindacato CLAS e pubblichiamo: “Drastiche riduzioni di orari e di salari, al di sotto del minimale orario contrattuale previsto dal Ccnl, senza accesso agli ammortizzatori sociali. E’ la condizione in cui si trovano alcuni dei lavoratori di “Disco Lazio”, l’ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza, creato dalla Regione nel 2018 e che ha preso il posto di Laziodisu. E’ per questo che il Segretario Generale del Sindacato CLAS, Davide Favero, ha chiesto un incontro urgente all’assessore la lavoro della Regione Lazio, Claudio Di Berardino.
“Abbiamo chiesto di essere ricevuti dall’assessore per affrontare alcune problematiche emerse durante il passaggio di gestione da un ente regionale all’altro – afferma il Segretario Generale del Sindacato CLAS, Davide Favero – In particolare, il personale interessato è quello che si occupa dei servizi di pulizia e vogliamo concertare soluzioni utili a ripristinare per gli addetti condizioni lavorative e salariali dignitose. La questione, in realtà, è molto più ampia per quanto attiene il settore del pulimento e multiservizi in Italia, che non vede il rinnovo del CCNL da più di 8 anni, con tutti i limiti di reddito e di garanzie connesse a questo ingiustificabile ritardo.
Per fare solo un esempio, in Germania, oltre ad aver applicato e normato un salario minimo garantito per legge per tutti i settori, hanno previsto un incentivo di circa l’11% della retribuzione minima salariare da qui al 2023, portando un operaio non specializzato del pulimento a 12€ l’ora, ben lontano dalla paga oraria di un nostro operaio dello stesso settore pari a 6€, riconoscendo anche la professionalità di un comparto tra quelli maggiormente trascurati. Intanto, quello che in Germania viene riconosciuto come “divieto di remunerazione immorale” in Italia in qualche comparto, come quello dei servizi, è considerata la normale retribuzione”, conclude Favero.

 

 

 

 

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