Discoteche, Talucci (Silb): “Ok eventuali tamponi ai vaccinati, ma locali tornino al 100%”

di SIMONE CHIANI

Nel momento in cui il Governo deve esprimersi con direttive definitive sul Capodanno in dirittura d’arrivo, è lecito ascoltare un portavoce di tanti lavoratori preoccupati per il rischio dell’ennesima richiesta di sacrificio economico oltre ogni possibilità: Luca Talucci, presidente di Silb Fipe Viterbo (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento di Ballo e di Spettacolo) e nel direttivo nazionale dell’organizzazione.

Dopo la diffusione delle nuove “linee guida”, in vigore dal 6 dicembre, per locali di somministrazione e in particolare discoteche, ciò che dovranno affrontare i professionisti di questo settore saranno nuove limitazioni al proprio lavoro: si sta parlando di tamponi anche per i non vaccinati e di zona gialla per gran parte delle regioni italiane; limitazioni che saranno rese ufficiali dopo la cabina di regia convocata da Draghi per giovedì.

C’è preoccupazione per eventuali nuove restrizioni verso Capodanno?

E’ massacrante, ma ti dirò: se togliessero tutto quello che hanno messo e lasciassero solo tampone e green-pass con la capienza al 100%, ritornerebbe quasi tutto come prima.

Ciò che in particolare preoccupa, anche diversi presidenti di regione, è il turismo, considerato che negli ultimi anni Viterbo ha avuto ospiti di eccellenza (dj, cantanti, ecc.) richiamando molte persone anche da fuori provincia.

Sarebbe d’accordo con l’obbligo di tampone anche per i non vaccinati?

Oggi ho un direttivo con Silb e discuteremo della questione; la mia proposta sarà questa: se eventualmente dal 23 con Draghi e la cabina di regia verrà confermata la normativa sui tamponi anche ai vaccinati, che sarebbero ovviamente a carico di noi aziende, come sindacato potremmo richiedere un’apertura totale visto che saremmo una bolla neutra, al 100% Covid-free.

D’altronde, con green-pass e tampone per clienti e personale, questo Covid da dove passa? E’ impossibile. Non c’è più pericolo. Non c’è virus che tenga.

E’ possibile che l’obbligo di tampone convinca molti a rimanere a casa?

La questione è diversa. E’ il secondo anno che si stanno organizzando feste abusive da tutte le parti.

Io sto notando ovunque tantissime pubblicità di ristoranti, bar, dj set & co. non autorizzati, e per i quali sembra che le norme non valgano; come se non si sapesse che l’ultimo dell’anno dopo cena si formano giustamente assembramenti anche lì. E a me fai fare tampone e super-green-pass? C’è qualcosa che non torna.

Quasi sicuramente il Lazio sarà zona gialla a Capodanno, secondo l’assessore regionale Alessio D’Amato. Significa mascherine obbligatorie ovunque e massimo di 4 commensali per tavolo, oltre che molte restrizioni minori, soprattutto per le discoteche. Cosa ne pensa?

Rispondo a D’Amato con una domanda: chi è che va a controllare il numero dei commensali l’ultimo dell’anno? Ci va D’Amato? Costa? Il CTS? Non ci nascondiamo dietro a un sassolino.

La zona gialla è un altro macigno per le imprese. Anche considerando che questa variante omicron non causa quasi mai l’ospedalizzazione, essendo appena appena un raffreddore, a meno di situazioni cliniche fortemente compromesse.

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