Dl Sostegno: Bianchini, nuovi ristori sono meno di un’elemosina

ROMA – «I nuovi ristori previsti nella bozza dell’attesissimo decreto Sostegno non bloccheranno lo stillicidio dei fallimenti con relativi drammi familiari nell’ambito del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca)».

Lo ha reso noto Paolo Bianchini, presidente di MIO ItaliaMovimento Imprese Ospitalità.

«Il sistema di calcolo dei ristori è ridicolo, inefficace, irragionevole. “La situazione è tragica ma non seria”, direbbe Flaiano. Una percentuale, determinata per fasce, sulla perdita mensile media 2020 sul 2019 moltiplicata per due, dà per risultato meno di una elemosina. Questo è il fatto. Incontrovertibile», ha aggiunto Paolo Bianchini.

«Facciamo l’esempio di un fatturato 2019 di 500mila euro, dimezzato nel 2020 a causa delle restrizioni covid. La differenza di 250mila divisa per dodici e moltiplicata per due mensilità diventa 41.666. Il 20%, cioè la quota a fondo perduto erogata dallo Stato, equivale quindi a 8mila e 333mila euro. Ergo, a fronte di una perdita del 50%, al piccolo imprenditore va un “sostegno” del 3,3%», ha spiegato Paolo Bianchini.

«L’indennizzo irrisorio non aiuta e non sostiene il comparto più colpito dalle restrizioni, che vale il 30% del Pil. Non bastasse, ora si paventano di nuovo le chiusure nei week-end. Qualcuno probabilmente non ha ben chiaro che l’economia italiana non potrà mai ripartire senza il settore Horeca», ha concluso Paolo Bianchini.

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