Don Alberto Canuzzi: “Le nostre gocce di speranza in una terra spesso arida”

VITERBO- Bilancio positivo per la realizzazione del CeIS “S. Crispino” di Viterbo per festeggiare i 40 anni di attività nel recupero dei tossicodipendenti e nella prevenzione del disagio giovanile. “Emergenza futuro… cosa sta succedendo ai nostri giovani” è il titolo del progetto appena concluso dal CeIS “S. Crispino”, che per festeggiare i 40 anni di attività ha proposto una serie di eventi rivolti agli studenti, agli operatori sociali, ai genitori, agli educatori e ai rappresentanti istituzionali, con il coordinamento di Martino Rebonato e il contributo della Regione Lazio.

“Nell’arco di due mesi – dichiara don Alberto Canuzzi, presidente del CeIS “S. Crispino” – abbiamo sintetizzato l’attività svolta in 40 anni di attività nel recupero dei tossicodipendenti e nella prevenzione del disagio giovanile nella provincia di Viterbo e non solo rivolto a migliaia di giovani e familiari. Un’opera straordinaria che in molti casi ha scongiurato epiloghi drammatici, resa possibile grazie al supporto della Chiesa locale e della disponibilità di centinaia di operatori e volontari che colgo l’occasione per ringraziare. Il nostro auspicio è che attraverso questa manifestazione qualche goccia di positività possa essere caduta sul nostro territorio, ormai arido come tante altre realtà, per far rifiorire valori positivi e soprattutto la speranza che le nuove generazioni possano esprimere la loro creatività e le capacità di cambiare la storia”.

E proprio ai giovani è stato rivolto lo spettacolo “Stupefatto”, a cura dell’Itineraria Teatro, svoltosi il 25 novembre scorso presso l’Auditorium dell’Università Tuscia di Viterbo. Oltre 250 studenti degli istituti scolastici superiori “Besta”, “Orioli”, “Rousseau”, “Savi”, “S. Rosa” e “Buratti” hanno preso parte alla rappresentazione teatrale dell’attore Fabrizio De Giovanni, che ha interpretato il percorso di vita di un ragazzo che da osservatore distaccato affonda poi nelle dipendenze della droga fino a perdere ogni dignità.

Una storia purtroppo ricorrente e su cui ci si è soffermati nel convegno scientifico sul disagio giovanile tenutosi all’Auditorium della Fondazione Carivit di Valle Faul a Viterbo il 18 novembre scorso alla presenza di educatori, genitori, docenti e operatori parrocchiali. In quella occasione sono intervenuti: Maurizio Fiasco, uno dei massimi esperti sulla dipendenza dal gioco d’azzardo; Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche; Vittorio Digiacomantonio, primario psichiatra e specialista in alcologia; Ulisse Mariani, psicologo e terapeuta, esperto nella prevenzione del disagio giovanile. Le loro relazioni hanno offerto un lucido spaccato sulla condizione dei giovani di oggi e sulle situazioni di criticità, fornendo indicazioni utili per evitare che intraprendano percorsi devianti.

Nel corso del convegno è stata distribuita il numero speciale della rivista “Siamo qui“, realizzata in occasione del 40° anniversario della fondazione del CeIS “S. Crispino” e in cui sono illustrate le attività e i risultati conseguiti negli anni.

Nelle settimane precedenti nella Sala del CeIS in via del Collegio a Viterbo sono stati presentati i risultati dei laboratori creativi realizzati dai giovani del territorio inseriti nei progetti “Esplorazioni” e “Giovani Energie”, suscitando positivi apprezzamenti e riflessioni su come le attività teatrali, artistiche e musicali possano far emergere le ricchezze spesso nascoste che hanno i giovani di oggi.

A completare il programma del Progetto l’organizzazione del torneo di calcetto, dal 2 al 4 novembre, presso i campi della polisportiva “La Quercia” che ha visto la partecipazione entusiasta anche degli ospiti delle Comunità del CeIS, evidenziando come lo sport possa essere considerato un mezzo di unione e di prevenzione se vissuto come attività amatoriale, senza interessi, ma inteso solo come gioco e divertimento.

Tra i rappresentanti istituzionali che hanno preso parte gli eventi previsti dal progetto: mons. Lino Fumagalli, vescovo di Viterbo; Enrico Panunzi, consigliere Regione Lazio, Patrizia Notaristefano, assessore ai servizi sociali Comune di Viterbo; Stefano Ubertini, Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia; i consiglieri del Comune di Viterbo Francesca Pietrangeli, delegata alle nuove generazioni, e Paolo Moricoli delegato alla fraternità.

“Questa intensa e vivace partecipazione alle iniziative che abbiamo proposto – aggiunge don Alberto – ci ha dato nuove energie per continuare a svolgere con ancora più entusiasmo la nostra opera e affrontare nuove sfide mantenendo viva la nostra attenzione alla persona e soprattutto ai più fragili”.

 

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