Dramma a Sant’Oreste: pastore 73enne fermato con l’accusa di femminicidio sulla moglie

di REDAZIONE-

Il tranquillo scenario delle campagne di Sant’Oreste è stato scosso da un dramma familiare, con il pastore 73enne Giulio Camilli ora in stato di fermo per l’accusa di omicidio volontario nei confronti della moglie, Rosa D’Ascenzo, 71 anni. Il caso, che segna il primo femminicidio in Italia nel 2024, è stato annunciato dal procuratore capo facente funzione di Tivoli, Andrea Calice.

Il tragico evento è avvenuto il primo gennaio, quando il pastore ha portato la moglie al pronto soccorso dell’ospedale Andosilla di Civita Castellana, sostenendo che fosse caduta a causa di un malore. Tuttavia, il personale medico ha constatato il decesso della donna e ha sollevato sospetti sulla natura delle lesioni.

Le indagini svolte dai carabinieri sotto la direzione della procura della repubblica di Tivoli hanno portato al rapido fermo del pastore, gravemente indiziato di femminicidio. Il decreto di fermo è stato emesso meno di 24 ore dopo il presunto delitto. Il comunicato della procura sottolinea il rispetto dei diritti dell’indagato, ma conferma l’accusa di omicidio aggravato nei confronti di Camilli, sottolineando l’assenza di precedenti denunce per violenza domestica o altri reati.

La procura di Tivoli ha giustificato l’emissione del decreto di fermo considerando la gravità del reato e il rischio di fuga dell’indagato, indicando che la coppia era sconosciuta agli investigatori e non vi erano segnalazioni o denunce pregresse dalla vittima. La ricostruzione dei fatti è ancora in corso, con l’attenzione alle eventuali violenze domestiche precedenti. Gli investigatori intendono esaminare anche la possibilità di segnali o fattori di rischio precedentemente trascurati che avrebbero potuto prevenire questa tragedia.

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