Due concerti, il primo a Viterbo, il secondo replicato a Roma, per gli allievi del Magisterium, corso di perfezionamento pianistico di Marcella Crudeli

di CINZIA DICHIARA-

ROMA- Si è svolta ieri sera a Roma presso l’affollata Chiesa Valdese di Piazza Cavour, la serata finale del ‘Magisterium’, corso di alto perfezionamento tenuto dalla pianista Marcella Crudeli sotto l’egida del Rotary club Roma Ovest. Un’iniziativa che procede felicemente da anni, grazie alla cura del mondo rotariano che ha cuore la formazione dei giovani e alla generosità della nota pianista Marcella Crudeli, esponente del concertismo italiano importante, che presta la propria opera a titolo gratuito onde seguire i giovani nei primi passi del concertismo.

Superata una selezione iniziale i migliori entrano nella sua scuola e sotto la sua guida svolgono un piano di studi mirato a fornirli di una preparazione da solisti, rifinendo il loro repertorio con pezzi importanti della letteratura pianistica e capisaldi fra i concerti con l’orchestra, fino a d affrontare una prova finale nella quale eseguono in pubblico il loro rispettivi programmi, dando prova di quanto appreso. È questa una rara occasione in Italia di poter affrontare lo studio gratuitamente al di là dell’ambito canonico per avviarsi sul cammino della professione concertistica, per definizione difficile da intraprendere.

Il concerto finale, dunque, si è tenuto ieri sera domenica 1° dicembre a Roma dopo essere stato tenuto la sera precedente, sabato 30 novembre, a Viterbo, presso l’Auditorium di Santa Maria in Gradi, per la stagione concertistica Unitus, organizzata ormai da molti anni con successo dal professore Franco Carlo Ricci, già docente dell’Università della Tuscia.

I ragazzi, tutti molto ben preparati e precedentemente vincitori di diversi concorsi pianistici, hanno dato vita a una serata seguita con partecipazione emotiva dal pubblico presente e in un clima di grande spirito di condivisione, esibendosi nella prova finale, quella del concerto con orchestra, a cominciare dal più piccolo, l’undicenne Giulio Ginobi, un ragazzo serissimo, nonostante l’età ancora giovanissima. Già concentrato sul suo cammino di pianista solista è parso molto deciso nell’affrontare l’Allegro dal Concerto n. 2 in Fa magg. di Giovanni Paisiello (Taranto 1740 – Napoli 1816) in dialogo con l’Orchestra romana ‘ICNT’ I concerti nel Tempio, diretta con professionalità ed empatia da Giorgio Camiz, anch’egli membro della giuria esaminatrice presieduta dal rappresentante del club rotariano organizzatore, dott. Aldo Imerito, insieme con altri esponenti del mondo musicale. Un bis di Rachmaninoff, il Prélude in Sol min. op. 23 n. 5, Alla Marcia, il più famso dei dieci per la scrittura accordale fitta e robusta, lo slancio dei ribattuti e gli accenti reboanti, infine, gli ha conquistato pienamente il pubblico, con i virtuosismi tra gli arpeggi e i salti d’ottava in successione.

 Alessio Falciani, giovane ventiduenne già laureato lo scorso anno a Pesaro con lode e menzione d’onore, esegue, quindi, il primo movimento Allegro con brio dal Concerto n. 1 in Do magg. di Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 – Vienna 1827). Ragazzo talentuoso, emerge per la sensibilità con la quale riesce a trasfondere nel fraseggio la poetica beethoveniana, i contenuti idealistici e le inflessioni della passione romantica, restituendo grazie alla scioltezza tecnica e al possesso della pagina, un’esecuzione molto apprezzabile, senza alcun cedimento. Il brano ultraromantico scelto per il bis, il n. 19 Der Müller und der Bach (Il mugnaio e il ruscello) dal ciclo liederistico più famoso di Franz Schubert (Vienna 1797 -1828), Die schöne Müllerin, op. 25, D. 795, conferma la sua capacità di abbandonarsi alla poesia e trarre da essa sentimenti toccanti che sa ben comunicare al pubblico.

Il diciottenne Davide Conte, studente del Conservatorio di Catanzaro e delle Scuola di Musica di Fiesole distintosi in varie competizioni nazionali, si presenta anch’egli impegnato con serietà nel progredire verso l’attività concertistica. Esegue l’Allegro con brio dal Concerto n. 3 in Do min. op. 37 di Beethoven, dando prova di aver assimilato e interiorizzato la lezione beethoveniana, così da dipanare l’esecuzione con corretto stile interpretativo, agilità tecnica e sicurezza della tenuta complessiva. La scelta del bis notturno op 72 n1 di Fryderik Chopin fa emergere la sua attitudine alla cantabilità nelle linee superiori supportata dall’affondo consapevole nei bassi, con una costruzione del tutto convincente.

Il concerto termina con Vera Cecino, diciannovenne di Treviso già nota al pubblico per un’attività concertistica regolare intrapresa all’età di tredici anni, che esegue il movimento ‘Maestoso’ dal concerto n. 2 in Fa min. di Fryderik Chopin (Żelazowa Wola 1810- Parigi 1849) nel quale evidenzia uno spiccato piglio concertistico. La ragazza si fa ammirare per la padronanza della sua costruzione, della quale valorizza ciascun elemento formale con competenza avendo chiara la visione totale del brano, nonché per la disinvoltura interpretativa, dando prova di agilità e tempra tecnica. Una conferma che sta procedendo sulla strada giusta per affermarsi a livelli piuttosto eccezionali.

In definitiva il successo del concerto romano, seguito a quello viterbese, ha fatto registrare un crescendo nella prestazione di questi giovani decisi a dedicarsi al pianoforte con autentica passione e costanza di impegno. Lodevole la valentia di Marcella Crudeli quale pianista e quale insegnante di grande e consolidata esperienza, anche per la sua virtù nel saper guidare e valorizzare ciascun allievo secondo il talento e il temperamento suoi propri.

La giuria riunitasi subito dopo il concerto ha decretato che tutti e quattro i giovani partecipanti meritassero una votazione alta, ponendo al primo posto la Cecino che ha raggiunto il punteggio massimo all’unanimità. Quindi si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati. E l’appuntamento è rinnovato per il prossimo anno.

 

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