Due Haiku sul vento, di Lorena Paris

di LORENA PARIS –

VITERBO – Per questo nuovo appuntamento poetico del martedì ho il piacere di proporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori di Tuscia Times due miei haiku dedicati al vento.
Per l’esattezza, i componimenti sono riconducibili alla tipologia del muki haiku, poiché la stagione ispiratrice – e in cui sono stati scritti – non è ben individuata. La parola
vento, infatti, non costituisce un riferimento stagionale preciso, ma generico.
Le due terzine presentano varie sinalefi che consentono il giusto conteggio delle 17 more previste dagli haiku italiani.
Il sentimento che si vuole trasmettere potrebbe sembrare, a una prima lettura, di sola pacata malinconia, ma si percepiscono anche attesa fiduciosa e aspirazione di cambiamento. Come previsto dai canoni della poesia haiku, il poeta attraverso le parole scelte e scritte di ciò che vede e vive, nel “qui e ora” consente al lettore di poter intuire i sentimenti provati in quei momenti, senza però dichiararli espressamente. Nel primo haiku, le pagine sfogliate che volano via ispirano anche un senso di speranza; nel secondo haiku, il silenzio nel vento calmo viene interrotto dal pianto di un bimbo, quindi la staticità, la non evoluzione subiscono una “scossa di vita”, una rinascita rappresentata dal bimbo che piange.

Per conoscere gli
haiku consiglio da sempre di consultare il sito di Luca Cenisi, grande e internazionale cultore ed esponente di tale forma di poesia.

———

vento in giardino,
le pagine sfogliate
volano via

———

rompe il silenzio
il pianto di un bambino –
il vento è calmo

#lorenaparishaiku

Ricordo agli appassionati di questa forma poetica che gli haiku devono essere scritti con le lettere tutte in minuscolo e di solito ne viene data lettura per due volte di seguito.


Ascolta gli Haiku dalla voce di Lorena Paris


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#lorenaparispoeta

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