La pizzica fa parte della grande famiglia delle danze di tradizione denominate tarantelle, come si usa chiamare quel variegato gruppo di danze, diffuse dall’età moderna nell’Italia meridionale e centrale. Alle 21,15 a Melpignano nel Salento, inizierà il concertone diretto dal maestro Shablo, il tema dell’edizione 2024: generazione taranta, tutti i giovani che hanno conosciuto la Taranta attraverso il rito collettivo nato nella Grecia salentina nel 1998.
Per la 27ª edizione, sul palco Angelina Mango, Geolier, Gaia, Stee Luca Faraone e le celebri voci popolari di Antonio Amato, Giancarlo Paglialunga, Salvatore Galeana, Enza Pagliara, Stefania Morciono, Consuelo Alfieri, Alessandra Caiulo.
Saranno tutti accompagnati dall’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta”, oggi composta da circa trenta musicisti di pizzica e musica popolare del territorio salentino, questa edizione è diretta
dal M Riccardo Zangirolami. Il Concertone sarà trasmesso in diretta da RAI 3 e in simulcast da
RADIO 2 RAI, conduce la serata EMA STOKHOLMA.
Tre ore di incessante ritmo con 30 brani della tradizione in un vero e proprio viaggio, dalla tarantella del Gargano alla pizzica del Salento.
Il maestro Shablo, nel presentare la serata ha illustrato la scelta fatta nel mescolare le sonorità argentine del tango, in omaggio alla terra che ha accolto la sua famiglia di emigranti italiani.
“A cornice ci saranno 12 coreografie ideate dal coreografo Laccio, con la contaminazione di linguaggi tra il contemporaneo e la pizzica, che in alcune di queste performance sarà pura e
tradizionale. Sarà sul palco un collettivo con 14 danzatori. Abbiamo cercato di creare energie diverse ed originali, e su Malachianta la contaminazione è emozionante”.
Il fenomeno socio-antropologico del tarantismo è ben descritto dall’antropologo Ernesto De martino nel suo “la terra del rimorso”: “Oggi il popolo della Taranta non crede più al leggendario morso
della tarantola, ma il ragno è diventato il simbolo che crea un rituale nuovo e contemporaneo intorno alla divinità zoomorfa: la Taranta. Non c’è più esorcismo ma adorcismo intorno al Dio che balla. Chi arriva a Melpignano o balla la pizzica in ogni angolo del mondo non ha più bisogno di essere aggredito da un elemento esterno per condividere il rituale. Non c’è nel nostro tempo il dispositivo del tarantismo, ma La Notte della Taranta è stato il volano scatenante di un nuovo modo di concepire la danza e la musica del Salento e il Concertone è l’accensione del fuoco votivo
di questo moderno raduno, che si conclude ogni anno alle prime luci dell’alba”.