E’ morto Carlo Mazzone: una vita dedicata al calcio

di REDAZIONE-

Il calcio italiano piange la scomparsa di un’icona: Carlo Mazzone ci ha lasciati all’età di 86 anni. Questo storico allenatore, noto per la sua personalità istrionica e una carriera di oltre 60 anni nel mondo del calcio, rimane un recordman ineguagliato con 792 panchine in Serie A. La sua figura è stata inserita nella Hall of Fame del calcio italiano, e il suo impatto si estende oltre il campo, influenzando le vite dei giocatori che ha guidato.

Mazzone è stato al timone di ben 12 squadre italiane diverse, dall’AS Roma alla Fiorentina, dal Napoli al Cagliari. È rimasto impresso nella memoria dei tifosi per la sua celebre corsa sotto la curva dell’Atalanta durante un emozionante 3-3 quando era allenatore del Brescia, un ricordo che perdura anche a distanza di due decenni. La sua connessione con il calcio è iniziata fin da giovane, quando ha giocato nelle giovanili della Roma e ha esordito tra i professionisti nel 1959.

La sua passione per il calcio lo ha portato a indossare numerose maglie da allenatore, da Ascoli a Napoli, da Roma al Brescia. È stato un mentore fondamentale per giocatori come Francesco Totti e Roberto Baggio. Mazzone ha plasmato Totti nei suoi primi anni, limitandone l’attenzione mediatica e aiutandolo a crescere sia come calciatore che come individuo. Per Baggio, è stato l’ultimo allenatore prima del ritiro, consentendo al talento di brillare nel suo momento finale a Brescia.

Oltre alle competenze tattiche, Mazzone ha avuto un impatto profondo sui suoi giocatori come figura paterna. Un film del 2022, intitolato “Come un padre”, ne evidenzia questa caratteristica umana. Mazzone ha toccato il cuore di molti, sia nella sua veste di allenatore che come uomo di grande umanità. Ha costruito legami forti con giocatori come Guardiola, Materazzi, Toni e Pirlo, dimostrando la sua influenza duratura nel mondo del calcio.

Nel panorama degli allenatori italiani, ricco di nomi prestigiosi, Mazzone è emerso come un simbolo per i tecnici di provincia. La sua connessione con Ascoli, sia come giocatore che come allenatore, rappresenta un capitolo speciale nella sua storia. Ha contribuito a portare la squadra marchigiana in Serie A, adottando un calcio totale “all’olandese” che ha affascinato il pubblico.

La sua eredità si basa sulla passione, la grinta e la semplicità. Mazzone non è stato solo un allenatore di calcio, ma un mentore e un punto di riferimento per molti. Mentre la scuola italiana degli allenatori può vantare nomi illustri, la figura di Mazzone rimane come un faro di autenticità nel mondo del calcio. Ha dimostrato che il successo non è solo misurato dalle vittorie, ma anche dall’impatto duraturo che si ha sulle vite delle persone.

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