E’ morto il giornalista Carlo Di Cicco

di REDAZIONE –

Addio a Carlo Di Cicco, il giornalista della pace e del sociale. La sua figura viene ricordata come quella di un professionista schivo ma preparato, dotato di profonde convinzioni etiche e sociali, che ha dedicato quasi cinquant’anni alla sua attività giornalistica. La sua carriera è stata contraddistinta da un impegno costante per la promozione della pace e dei temi sociali, settori per lungo tempo trascurati dalla stampa mainstream.

Di Cicco ha iniziato come cronista vaticano per poi concentrarsi sul giornalismo sociale presso l’agenzia Asca, dove ha anche svolto un ruolo sindacale significativo. La sua professionalità è stata riconosciuta anche oltre i confini nazionali, con la nomina a Vice-Direttore de L’Osservatore Romano negli anni del pontificato di Papa Ratzinger. La sua chiamata è stata motivata dall’approfondito e controcorrente libro su Ratzinger del 2006, che ha offerto una prospettiva alternativa su un pontefice spesso frainteso dalla stampa.

Ma Di Cicco non è stato solo un giornalista. Nato in un piccolo paese vicino a Cassino, ha vissuto parte della sua giovinezza nella periferia romana, esperienza che ha alimentato la sua sensibilità sociale. Ha lottato per un giornalismo che affrontasse le tematiche marginali della società, introducendo per la prima volta in Italia il ruolo di redattore sociale.

La sua dedizione alla pace è stata evidente anche nella sua scelta di obiezione di coscienza, che lo ha portato persino in prigione per non tradire le sue convinzioni pacifiste. Amico di Pax Christi e stretto collaboratore di vescovi impegnati per la pace, Di Cicco ha continuato a contribuire al dibattito pubblico fino agli ultimi giorni della sua vita, scrivendo per diversi siti web e pubblicando libri che affrontano temi sociali e politici.

La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo del giornalismo e dell’attivismo sociale.

“È una brutta notizia la morte del collega Carlo Di Cicco – commenta il presidente dell’Ucsi Lazio, Maurizio Di Schino – L’Ucsi Lazio esprime le condoglianze alla famiglia e alle redazioni di Asca (oggi Askanews) e L’Osservatore Romano dove Carlo ha lasciato una traccia indelebile di alta professionalità”.

Condoglianze anche da parte della redazione di Tuscia Times.

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