di Redazione –
È morto a 64 anni Paolo Rossi, l’eroe dell’Italia campione del mondo del 1982, quella che batté il Brasile e regalò al Paese il sogno mondiale. Un trofeo che riunificò il Paese dopo gli anni di piombo. Se ne va via un pezzo di storia italiana, non soltanto sportiva. Al Mondiale del 1982, “Pablito” si aggiudicò anche il titolo di capocannoniere, e, nello stesso anno, vinse anche il Pallone d’oro. Oltre al trofeo più prestigioso, ha vinto due scudetti, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa con la Juventus, ma 
era affezionato anche al campionato di serie B vinto in biancorosso, con tanto di titolo di capocannoniere. Poi era diventato opinionista e voce tecnica per Rai e Mediaset. Nel 2004 era stato inserito nel Fifa 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla stessa Fifa in occasione del centenario della federazione. Lascia la moglie, Federica, e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro. Tra i tanti messaggi di cordoglio anche quello lasciato su Twitter dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Nell’estate del 1982 con i suoi gol ha regalato un sogno a intere generazioni. È stato il simbolo di una Nazionale e di un’Italia, unita e tenace, capace di battere avversari di enorme caratura. Addio a Paolo Rossi, indimenticabile campione. L’Italia ti ricorderà con affetto”.
