di MARIELLA ZADRO –
Nel mondo animale, in particolare gli uccelli, depongono le uova nei mesi primaverili tra marzo e aprile.
Per citarne alcuni, i più comuni come il passero, che nidifica nelle cavità dei muri o su alberi, il merlo negli anfratti del bosco, i corvidi scelgono i rami dei faggi e degli aceri; anche sé è sempre più frequente vedere la loro presenza in città.
Anche il Falco Pellegrino che normalmente nidifica in campagna o negli anfratti in collina, si sta avvicinando ai centri urbani e come si suol dire “ci mette su casa”.
Questo rapace prende il nome dal piumaggio scuro che ha sul capo e che ricorda il copricapo che nel Medioevo indossavano i pellegrini.
I suoi volteggi e le altitudini che frequenta lo associano agli astri e al Sole, infatti, nella mitologia egizia lo troviamo, come dio solare con il nome di Horus, figlio di Osiride e Iside.
Anche il sommo poeta Dante Alighieri lo paragona a sé stesso e lo cita nel XIX canto del Purgatorio “Quale ‘l falcon, che prima a’ pié si mira, / indi si volge al grido e si protende / per lo disio del pasto che là il tira”.
E’ dal 2004 che Ornis italica, l’associazione di ricercatori promotrice del progetto Birdcam.it, ci permette di seguire in diretta web, le avventure di questi uccelli, che normalmente sarebbe difficile seguire.
Proprio in questi giorni Albangel e Velia sono tornati a Roma sulla cupola del complesso del Buon Pastore, Alex e Vergine stanno covando sulla torre piezometrica dell’Acqua Vergine e Agrippina e Venus sono sulla torre del Centro idrico ACEA a Monte Mario.
Giò e Giulia, abitano in cima al Pirellone a 125 metri di altezza da bel nove anni e, in questi giorni, hanno deposto due uova.
Anche nella nostra città c’è la presenza di una coppia di falchi.
Il loro raggio d’azione si estende dal parcheggio di Valle Faul fino alla necropoli di Castel d’Asso.
Per riposarsi hanno scelto uno dei più prestigiosi palazzi di Viterbo, infatti spesso si riposano sui merli del palazzo Papale o a
Volte, in cima ai pioppi del parcheggio.
