E’ uscito il nuovo libro “Favole d’Etruria” di Paolo Carlucci  dove racconta una genesi poetica

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – E’ appena uscito con Edilet-Edilazio Letteraria il nuovo volume di poesie di Paolo Carlucci dal titolo “Favole d’Etruria”, dove l’autore prende spunto dalla sua ricerca continua sull’essenza della vita e dalle sue esperienze di viaggiatore-archeologo e intreccia parole poetiche, profonde e leggere, e le racchiude in una scatola magica dalla quale emergono emozioni come i Miti, l’amore, la solitudine, la morte, il passare del tempo ed il dolore del vivere.

 Marina Sapelli Ragni nella prefazione scrive: “In questa raccolta poetica ci muoviamo nel paesaggio etrusco (“Etruria,mia terra”), dalle rupe silenziose delle necropoli rupestri di Tuscania o di San Giuliano (“necropoli di rovi tra le ginestre”), alle distese verdeggianti sulle quali spira la brezza del mare Tirreno, da Populonia (“ventosa e nera”) a Pyrgi, dalle tombe dipinte di Tarquinia ai possenti resti di Roselle (“labirinto di tufo”)….”

Mentre nella postfazione del poeta e critico letterario Plinio Perilli si legge: “Paolo Carlucci è cardarelliano alle radici come ben testimoniò Emerico Giachery, prefando nel 2010 il sorgivo esordio dei ‘Canti di Tuscia’ – e cioè la raccolta ‘Dicono i tuoi pettini di luce’ – prima, agile sortita del giovane Carlucci… Cardelliano, ma tanto più moderno, ora che il nuovo modello digitale sembra, in realtà, aver ancora più bisogno di vecchi e nuovi Miti. Così  il destino di Larth, prototipo, condottiero, àugure ed eroe della forza etrusca, ridiventa, nel sogno concreto di Paolo, un modello, un canone (perfino un inconscio alter-ego!) per svelare, perfetto arùspice, il volo di terra…. dei grandi sogni mitopoietici, ma anche le interiora contorte dei fatti della Storia, e dei malversamenti, delle jatture negli inenarrabili eventi privati”.

Il volume sarà presentato il 22 agosto a San Martino al Cimino, frazione di Viterbo.

 PAOLO CARLUCCI è nato a Roma nel 1966, dove insegna nei licei. Poeta e critico, come giornalista pubblicista ha collaborato a diverse riviste e testate, fra cui “Il Tempo” (redazione di Viterbo). Si occupa di letteratura e poesia con saggi e contributi su autori classici, moderni e contemporanei. Ha al suo attivo vari libri di poesia. Ha scritto per diversi anni sulla rivista ‘I fiori del male’, attualmente collabora a ‘Kenavò’. Le raccolte più recenti sono ‘Google God’ (Ensemble,2022) e un trittico sulla Tuscia, costituito dalla silloge ‘L’ora felice’ e due plaquette ‘Viterbo sacra profana’ e ‘Pellegrino a Civita’ (GBE,2023).

 

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