Eccellenze della Tuscia: Ezio Cardinali e la città svelata

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Tanti gli innamorati di Viterbo ma pochi sanno raccontarla come Ezio Cardinali. Le immagini fissate da Ezio Cardinali non sono fotografie, sono interazioni e quello che emerge da queste interazioni è la geografia poetica di una città che sembra palpitare sotto le stereometrie luminose trattenute nei sensori fotosensibili manipolati da Cardinali.
Lo sguardo profondo di Cardinali penetra nei recessi remoti dove l’anima della città ama nascondersi; negli sbalzi della pietra, nelle assi di legno antico che distillano cromatismi nei pochi attimi in cui i raggi del sole violano le zone d’ombra del borgo addormentato e profondo.
Nelle opere di Cardinali gli oggetti materiali sono offerti allo sguardo pubblico come nudi d’artista in modo da saggiarne la consistente immaterialità. “Ding an sich” (la cosa in sé), diceva Kant.

Chi lo desidera può approfondire i lavori di Ezio Cardinali sul suo profilo facebook ma sarebbe cosa ottima dedicare a questo maestro viterbese uno spazio di pubblica attenzione.

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