“Echi sonori a Palazzo Chigi”, presentata in anteprima l’edizione d’arte “La voliera senza reti” della poetessa Zingonia Zingone

di MARIA ANTONIETTA GERMANO
VITERBO – L’intimo “Salotto Musicale” di Palazzo Chigi a Viterbo, sede dell’associazione musicale Muzio Clementi, ieri, 26 settembre, nell’ambito della rassegna “I Bemolli sono Blu-Echi sonori a Palazzo Chigi” ha accolto nel suo accogliente e moderno spazio un evento speciale per parlare di poesia, arte e musica.
Nella sala, tra la meraviglia dei presenti, è stata svelata in anteprima la preziosa edizione d’arte “La
voliera senza reti” (formato A4, copertina in tela, testi in italiano ed inglese, costo 90 euro) pubblicata in numero limitato dall’editore Lamberto Fabbri (I quaderni del Circolo degli Artisti, Faenza) che racchiude le 33 bellissime poesie di Zingonia Zingone, tutte accampagnate dai mirabili disegni in carboncino su carta, creati dal grande artista Omar Galliani.
Ad accogliere gli ospiti d’eccezione del pomeriggio culturale è lo stesso direttore artistico del festival, Maestro Sandro De Palma che ha apprezzato l’unicità dell’edizione d’arte perchè dona una luce speciale ai versi di Zingonia Zingone e ai disegni di Omar Galliani ed ha condiviso, accanto al pianoforte, riflessioni sul mondo della musica e dell’arte con l’editore Lamberto Fabbri, la poetessa Zingonia Zingone e l’artista Omar Galliani.

Ai creatori di tanta bellezza, qualche domanda da parte di Tuscia Times.
D-Omar Galliani, che tecnica usa per questi meravigliosi disegni?
R- Matita, pastello e anche carboncino. Quelle relative al libro di poesia di Zingonia sono dei carboncini su carta artigianale, ispirati dalle poesie di Zingonia. Non sono disegni tratti da altre pubblicazioni o da mostre recenti. Succede quando si riceve un materiale così significativo ed anche impegnativo, è quello che dà il segno alla parola. D- Sono pitture che potrebbero essere estrapolate dal volume e quindi esposte? R-Certamente. Questo è un libro che si propone e si promuove anche per questo, perchè sono disegni inediti, è la prima volta che li pubblichiamo e non sono ancora stati esposti. Quindi presto, spero, troveranno anche una sede idonea. Stiamo aspettando delle risposte, e sarebbe bello poterle rivedere tutte insieme su una grande parete o un grande spazio museale.
All’editore Fabbri chiediamo: come è nata l’idea di questa edizione?
R -L’idea fa parte di un progetto più vasto. Questa collana è una collana fatta di dialoghi. Il primo libro è stato “Dare del tu alla Bellezza” con Giovanni Gasperi e Davide Rondoni, sul tema della bellezza. Il secondo libro è stato “Il segno dell’Arte” Con Omar Galliani e Davide Romconi, cosa l’arte insegna, cosa indica, che cosa la ispira, un po’ un libro-dialogo. Questo invece è il terzo libro che è un dialogo tra Omar e Zingonia. E la poesia si confronta con la pittura, la poesia domanda e la pittura risponde. Fa dunque parte di un progetto di dialoghi in cui spero che il lettore leggendolo continui a crescere nella bellezza”.

E alla poetessa Zingone: quando ha avuto l’idea di trasformare il suo libro di poesie in pagine d’arte? R-L’idea è nata dall’editore, perchè il libro di poesie è già stato pubblicato in edizione economica (Edizioni della Meridiana,2023). L’editore Lamberto Fabbri l’ha letto e mi detto “mi piacerebbe fare un libro d’arte”. E la persona giusta per fare questo progetto con te è Omar Galliani. Le mie sono delle poesie che raccontano una storia e quindi tutto un percorso. Omar ha preso il mio libretto, è partito, prima è tornato con nove disegni. E l’editore ha detto no, ne voglio di più. Allora Omar è ripartito…” D -Ma come nasce il libro? R- Libro ispirato ai miti ma in chiave moderna. Il volume è diviso in 33 parti, il numero 33 non è stato premeditato, però il tutto riporta a Gesù anche se non viene detto nel libro. Questo libro nasce così: da sempre quando leggo e scrivo, accendo l’incenso. Perchè l’incenso che brucia gli amori e l’odio, mi dà un senso di benessere. Quindi leggendo le Metamorfosi di Ovidio ho trovato la vicenda che narra di Apollo e Leucotoe. Amore,gelosia,morte e rinascita. D- Quindi l’amore carnale che brucia e si distrugge? R- Ne“La voliera senza reti” ho scritto poesie di una ragazza che sui tetti di Roma incontra un uomo, ma lei non sa chi è, un merlo che sta diventando un corvo, e arriva un pellicano che cerca di isolare la colomba dal pellicano…una battaglia spirituale che avviene tra le diverse cupole di Roma. Questo libro si può leggere come una storia d’amore andata male, e pregare, oppure si può leggere come un desiderio di elevarsi a un amore più grande che ci concede di amare tutti in modo aperto”.

A questo punto la poetessa Zingonia Zingone apre il prezioso volume e legge alcune delle sue significative e toccanti poesie. Gli applausi di apprezzamento dei presenti portano il maestro Sandro De Palma a chiudere in bellezza la serata dedicandole al pianoforte prima un breve pezzo del compositore francese Erik Satie (1866-1925) e poi uno di Jules Émile Frédéric Massenet (1842- 1912) che evidenzia, in tema con le poesie, sensuali dolcezze e voluttuose struggenti malinconie. Nota – Nel IV Libro delle Metamorfosi Ovidio inizia la narrazione con gli amori clandestini fra Marte (Ares), e Venere (Afrodite), sposa di Vulcano (Efesto), il figlio per partenogenesi di Giunone (Hera). Sol (Helios), il dio Sole che tutto vede, scorge il divino adulterio e lo rivela al figlio di Giunone, il legittimo compagno di Venere. Efesto, maestro e divino artigiano d’immane ingegno, fabbrica una magica rete di lacci invisibili che incatenano sul letto i due amanti esibendoli in questo modo all’intero consesso degli dèi e quindi al pubblico ludibrio. Venere infuriata per vendicarsi, in qualità di divina potenza dell’Amore, induce Sol ad appassionarsi di Leucotoe, bellissima vergine e figlia del re achemenide Orcamo e di Eurinome. Sol, innamorato perso della giovane, si tramuta in Eurinome e si introduce nel talamo di Leucotoe invitando le ancelle ad allontanarsi e quindi, palesandosi nel suo divino splendore, induce Leucotoe a subire violenza senza protestare. La ninfa Clizia, da tempo innamorata persa di Sol, osserva la vicenda e per gelosia denuncia Leucotoe al padre Orcamo che decide di punire la figlia facendola seppellire viva nonostante ella proclamasse la subìta violenza. Allorché Leucotoe invoca con le mani tese al cielo Sol il dio interviene disperdendo la terra dal volto della fanciulla ma invano. Nulla di più terribile vide Sol, racconta Ovidio, dal rogo di Fetonte quindi il dio decide di cospargere il cadavere di Leucotoe con aromi divini e per effetto dei quali dalla zolla di terra sorse la prima pianta dell’incenso.
Il programma di tutta la rassegna “I Bemollli sono Blu 2024” è consultabile sul sito
www.associazioneclementi.org e sui canali istituzionali del Comune di Viterbo
(www.comune.viterbo.it e sulla pagina Facebook Comune di Viterbo Informa).

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