di REDAZIONE-
VITERBO- La Tuscia si prepara per le elezioni provinciali, fissate per il 17 marzo, quando i cittadini nei 60 comuni saranno chiamati a rinnovare il consiglio a Palazzo Gentili. Tuttavia, il percorso per il rinnovo degli amministratori si è rivelato più lungo del previsto, con le elezioni di secondo livello che puntano a restituire ai cittadini la decisione su chi dovrà guidare via Saffi.
La variabilità del peso del voto in base al numero degli abitanti accentua l’attenzione sui centri più grandi, con particolare interesse su Viterbo, dove la sindaca Frontini è attesa a presentare una lista. Nonostante le recenti uscite di Bruzziches e Chiatti riducano la portata dell’influenza, la formazione della nuova maggioranza dopo il 17 marzo suscita notevole curiosità.
La possibile intesa con il Partito Democratico (Pd) è discussa e molti la considerano probabile. Frontini e gli eletti di Viterbo potrebbero giocare un ruolo cruciale in un contesto in cui il centrodestra è dato in vantaggio. Tuttavia, la partita non si chiuderà a marzo, poiché le elezioni comunali seguiranno a breve, coinvolgendo circa 25 comuni nella Tuscia.
In particolare, a Bassano in Teverina, dove l’attuale presidente della provincia, Alessandro Romoli, potrebbe vedere terminare la sua esperienza a Palazzo Gentili se non si ricandidasse. Tuttavia, un decreto in commissione Affari costituzionali al parlamento potrebbe cambiare le regole, abolendo il vincolo dei due mandati nei comuni fino a 15mila abitanti e rimuovendo il limite in quelli sotto cinquemila, compresa Bassano in Teverina.
