di GIUSEPPE INTAGLIATA-
Le elezioni regionali in Umbria ed Emilia Romagna, svoltesi il 17 e 18 novembre 2024, hanno evidenziato una preoccupante diminuzione della partecipazione elettorale, con un’affluenza media del 47,2%. In Emilia Romagna ha votato solo il 46,23% degli aventi diritto, mentre in Umbria si è registrato un leggero miglioramento con il 52,13%. L’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi ha definito il calo della partecipazione un segnale allarmante, mentre Carlo Calenda, leader di Azione, ha suggerito la creazione di un election day per le amministrative, accorpando le votazioni in un’unica giornata per incentivare il voto.
In Emilia Romagna il centrosinistra ha prevalso nettamente, anche nei comuni più colpiti dall’alluvione. Michele de Pascale ha ottenuto risultati significativi, come il 57,42% a Bagnacavallo, il 60,51% a Faenza, il 55,41% a Budrio e il 62,03% a San Lazzaro di Savena. Nonostante le polemiche della campagna elettorale, il sostegno ai candidati progressisti è rimasto solido.
In Umbria, Stefania Proietti ha conquistato la presidenza regionale per il centrosinistra. Accolta come “vittoria strepitosa” dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, Proietti ha ringraziato i partiti e le liste civiche che l’hanno sostenuta, sottolineando l’importanza di amministrare la Regione con la partecipazione attiva dei cittadini.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riconosciuto la sconfitta del centrodestra, augurando buon lavoro ai nuovi presidenti e auspicando una collaborazione costruttiva per il bene delle comunità locali. Alessandra Todde, governatrice del M5S in Sardegna, ha sottolineato come questa vittoria confermi l’efficacia di un campo progressista unito e coerente.
Queste elezioni rappresentano un successo importante per il centrosinistra, ma mettono in luce la necessità di affrontare la questione della scarsa partecipazione, cruciale per la tenuta democratica del Paese.