Emozione e commozione alla chiesa di Santa Maria della Verità a Viterbo il 2 aprile per il Requiem di Mozart (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Un pomeriggio della domenica delle Palme intenso, commovente, da brividi alla chiesa di Santa Maria della Verità a Viterbo. È andata in scena la Messa di requiem in Re minore K 626, l’ultima composizione di Wolfgang Amadeus Mozart. Rimasta incompiuta per la morte dell’autore, avvenuta il 5 dicembre 1791, fu completata successivamente dall’amico e allievo Franz Xaver Süßmayr.

L’iniziativa è stata organizzata dall’ associazione Viterbo con amore Odv, nata nell’ottobre 2001 con lo scopo di promuovere iniziative artistiche culturali e sociali per sensibilizzare la comunità sui valori della Pace e della solidarietà e sostenere l’associazionismo sul territorio.
Un centinaio i progetti che sono stati sostenuti dall’associazione sia in Italia che all’estero in oltre 20 anni di volontariato cercando sempre di fare rete.

Alla realizzazione dell’evento hanno collaborato l’ associazione XXI Secolo di Viterbo, la Scuola Musicale Comunale di Viterbo, il premio Fausto Ricci, il Touring Club e la Scuola Musicale Comunale di Viterbo; la manifestazione è stata sostenuta economicamente da ANCE Viterbo, Banca Lazio Nord, Banca Mediolanum e altre realtà imprenditoriali locali.

L’ eccezionale e applauditissimo concerto si è svolto con il patrocinio del Comune di Viterbo.
Completamente piena la bellissima e storica chiesa del parroco don Elio. Presenti, fra gli altri,
il presidente dell’associazione XXI Secolo Giuliano Nisi, il Console T.C.Viterbo Vincenzo Ceniti, Patrizia Notaristefano, assessore alle politiche sociali e Domenico Arruzzolo presidente dell’Associazione “Viterbo con Amore”.

Al concerto hanno partecipato l’Ensemble Vocale “Il Contrappunto”, il Coro Filarmonica di Civitavecchia e il Coro Jacob Arcadelt di Chiusi (SI). Si sono esibiti quattro eccezionali solisti: Isidora Moles, soprano (vincitrice della X edizione del Premio Ricci), Lucia Napoli, mezzosoprano, Hyun-Seo Park, tenore e Kwangsik Park, basso. L’Orchestra Sinfonica Etruri, Ensemble è stata magistralmente diretta da Fabrizio Bastianini. Presenti anche due solisti coreani Hyun-seo Park e Kwangsik Park, voci straordinarie, entrambi dell’Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala di Milano, dove si esibiscono regolarmente.

Il concerto, dedicato alle vittime della tragedia di Cutro, alle vittime della guerra in Ucraina e di tutte le guerre, ha la finalità di promuovere l’attività di beneficenza dell’Associazione “Viterbo con Amore” e dell’Emporio solidale. Per tale motivo, l’Associazione XXI secolo, sottratte le spese di realizzazione, rinuncerà ad ogni possibile guadagno, devolvendo l’intero ricavato all’Associazione “Viterbo con Amore”.

Nel 2018 Viterbo con Amore ha dato vita al primo Emporio Solidale della provincia di Viterbo, una struttura di contrasto alla povertà, accogliendo nel corso di questi anni circa 800 famiglie. Un luogo di “dignità” dove chi ne ha bisogno va a fare la spesa, dove “non si resta da soli”.

Tornando alla storia del Requiem, Stendhal parla di un anonimo committente che incaricò Mozart, malato e caduto in miseria, di comporre in quattro settimane una messa da requiem, dietro compenso di cinquanta ducati. Completato quasi certamente entro la quaresima del 1792, il Requiem venne ritenuto per un certo periodo opera del solo Mozart anche per il fatto che la calligrafia di Süssmayr risulta essere molto simile a quella di Mozart: fino agli inizi degli anni novanta del XX secolo si riteneva infatti che l’indicazione, posta in testa alla prima pagina, recitante “di me W.A Mozart mppa. 1792” fosse stata apposta da Mozart stesso.

Fu probabilmente solo con l’edizione a stampa di Andrè del 1827 che parte dei dubbi vennero fugati: forse per la prima volta nella storia della musica, una partitura venne pubblicata con un commento critico nel quale si tentava di stabilire con certezza ciò che è certamente di Mozart e ciò che è di pugno d’altri; l’edizione Breitkopf indicò poi con una M il materiale sicuramente mozartiano e con una S quello attribuito a Süssmayr.

Fra i momenti di maggiore ispirazione drammatica spicca sicuramente il Lacrimosa, il brano più struggente e conosciuto di tutto il Requiem. E’ l’ultima composizione di Mozart, che morì per cause non definite la notte tra il 5 e il 6 dicembre del 1791, poche ore dopo aver composto questo brano, che conclude la III sequenza della Messa da Requiem. Fu composto in Re Minore ed in 12/8. Il compositore riesce, attraverso l’utilizzo di brevi frasi di crome ascendenti e discendenti assegnate ai violini contornate da una scrittura corale di ampio respiro, a creare un effetto di pianto a stento trattenuto. Il testo recita:

“Lacrimosa dies illa, Qua resurget ex favilla, Judicandus homo reus. Huic ergo parce, Deus: Pie Jesu, Domine, Dona eis requiem. Amen.”

“Giorno di pianto quello in cui risorgerà tra le faville il colpevole, per essere giudicato. Abbi pietà di costui, o Dio. Pio Gesù, Signore, dona loro l’eterno riposo. Così sia.”
Il pubblico viterbese ha salutato i musicisti con uno scrosciante applauso finale, fra brividi e commozione.

 

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