VITERBO – La Corte di Cassazione dà ragione alle Province. Con una sentenza dello scorso 3 luglio, publicatata oggi, la Corte ha infatti stabilito che è esclusivamente l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ad essere legittimata passivamente a rispondere in giudizio in merito ai contenziosi aperti sulla competenza relativa al rimborso dell’addizionale provinciale sull’accisa sull’energia elettrica. Pertanto, va esclusa una titolarità passiva delle Province a rispondere alle richieste di restituzione delle somme percepite, poiché l’accisa in questione è un tributo statale, del quale l’addizionale provinciale non era che una maggiorazione che è stata soppressa nel 2012.
La Corte di Cassazione è stata adita dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Piacenza per una pronuncia definitiva sul contenzioso aperto di restituzione dell’addizionale energia elettrica dalla Provincia di Piacenza per “chiarire se sia la Provincia ovvero l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ad essere legittimata passiva rispetto alla richiesta del venditore-fornitore di energia elettrica di rimborso delle somme restituite al consumatore ed indebitamente versate a titolo di addizionale provinciale sulle accise, istituita con l’art. 6 D.L. n. 511 del 28.11.1988 convertito con L. n. 20 del 27.01.1989, con riferimento alle forniture di potenza non superiore a 200kw”.
La Corte, ritenendo che “va esclusa la titolarità passiva della Provincia di Piacenza dell’obbligazione restitutoria azionata dalle ricorrenti nei giudizi di merito e conseguentemente della sua legittimazione passiva nei giudizi medesimi”, ha enunciato il seguente principio di diritto: “Spetta in via esclusiva all’Agenzia delle dogane e dei monopoli la legittimazione passiva nelle liti promosse dal cedente della fonte energetica per il rimborso dell’addizionale provinciale sulle accise, di cui all’ abrogato art. 6, del decreto-legge 511/1988, per forniture di energia elettrica con potenza disponibile non superiore a 200 kW”.
“Nel giudizio presso la Cassazione sono intervenute diverse Province e Città Metropolitane italiane, tra cui nel Lazio la Città Metropolitana di Roma Capitale e la Provincia di Viterbo, e tutte hanno difeso le proprie ragioni giuridiche ed evidenziato l’impatto negativo sui bilanci degli Enti– dichiara Alessandro Romoli, Presidente di UPI Lazio -. Salutiamo con soddisfazione questa sentenza perché ristabilisce la responsabilità dello Stato sull’accisa energia elettrica e supera una situazione di incertezza che avrebbe potuto avere conseguenze significative sui bilanci delle Province, che già sono in difficoltà”.