Energie rinnovabili, Ciambella (Pd): “Il comune individui le aree dove non è possibile realizzare gli impianti”

VITERBO – Riceviamo da Luisa Ciambella (consigliere comunale Pd) e pubblichiamo: “E’ quanto prevede un mio ordine del giorno approvato ieri in Consiglio a larghissima maggioranza: 29 voti favorevoli e uno contrario. Un documento che avevo presentato quasi due mesi fa, e che nella seduta di ieri è stato aggiornato e integrato con il lavoro di tanti colleghi. In particolare, l’odg impegna il sindaco e la Giunta ad assumere un indirizzo chiaro circa la regolamentazione delle energie rinnovabili, approvando una pianificazione territoriale vincolistica in cui vengano individuate le aree dove gli impianti non possono e non devono essere ubicati, come previsto dalla normativa.  E a riferire periodicamente sullo stato di attuazione della stessa. E’ previsto inoltre, che il Comune si doti di una figura tecnica per poter seguire al meglio le trattative per le compensazioni con le società delle rinnovabili, e, infine, l’apertura di un confronto con la Provincia di Viterbo per condividere linee comuni da applicare nella fase di pianificazione territoriale, dando il giusto supporto ai piccoli comuni che meno del nostro hanno strumenti per competere su una materia difficile come questa.

Ho ringraziato i consiglieri che hanno contribuito a raggiungere questo risultato. Da parte mia ho ritenuto giusto mettere a disposizione di tutti il documento perché ci fosse la più ampia condivisione. L’obiettivo, come più volte ricordato e specificato anche nel testo, non è quello di andare contro le energie rinnovabili, strategiche per il nostro futuro, ma di chiedere al Comune di fare la sua parte per regolamentarne lo sviluppo.

Su alcuni progetti per impianti fotovoltaici a terra per i quali a breve si svolgerà l’ultima e decisiva Conferenza dei Servizi, ci è stato spiegato che dal punto di vista tecnico, in assenza di linee guida specifiche, gli uffici del Comune non hanno gli strumenti per esprimere e motivare un parere negativo. L’amministrazione in realtà avrebbe già dovuto adottare un regolamento per salvaguardare aree agricole e siti archeologici, ma ad oggi non è pronto. Ieri abbiamo approvato un testo che in futuro dovrebbe evitare il ripresentarsi di una situazione simile.

Resta da parte mia un piccolo rammarico: speravo infatti che per impianti che possono stravolgere aree importanti e su sui quali probabilmente alla fine arriverà l’autorizzazione, si potessero sin da ora impegnare sindaco e Giunta a opporsi insieme a quegli enti, nel caso specifico la Soprintendenza, che lo ritenessero giusto. In particolare, mi preoccupa Pian di Giorgio, vicino a Ferento. Ho rivolto però un appello a non precluderci comunque questa possibilità in un secondo momento. E continuerò a pungolare l’amministrazione su questo aspetto.

Ritengo in conclusione che dopo quasi due anni durante i quali ho sollecitato in più occasioni l’Amministrazione a intervenire su questo tema, è stato fatto un importante passo in avanti. Che certamente non basterà, ma che ci dice che stiamo sulla buona strada”.

 

 

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