Enorme successo per “La vedova allegra” di Lehàr al Teatro Romano di Ferento

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Ieri 26 luglio, nell’ambito di Ferento Teatro Festival 2024, è andato in scena uno dei più attesi spettacoli della stagione, la famosissima e sempre appaudita operetta “La vedova allegra” di Franz Lehàr (1905), libretto Viktor Léon, Leo Stein, con lo straordinario corpo di ballo della Compagnia Italiana di Operette. Due ore di spettacolo di alto livello tra canto e recitazione, grandi musiche e la perfetta regia di Flavio Trevisan hanno avvolto il pubblico in un’aria di freschezza estiva sebbene la serata fosse particolarmente calda e afosa.  Gli applausi però sono stati  ovviamente molto calorosi. Bella la scenografia, bellissimi e ricchi i costumi, bravissimi i cantanti e le sinuose ballerine. Con il grande finale Ja, das Studium der Weiber ist schwer! (Hanna, Zeta, Danilo, Valencienne, Lolo, Dodo, Jou-Jou, Frou-Frou, Clo-Clo, Margot, Kromow, Bogdanowitsch, Pritschitsch, Coro).

 Al termine dello spettacolo il regista Flavio Trevisan, rivolto al pubblico, ha detto: “La cosa che mi sento di chiedervi e chiedere a tutti i vostri parenti e amici… continuare a venire a teatro, perchè il teatro è un qualcosa che ristora l’anima e mette a posto tutte le cose, brutture o altro a cui possiamo assistere. Un gioco tatartico che ci aiuta a liberare dai pensieri brutti. Se avete passato un paio d’ore in maniera rilassata, il nostro effetto lo abbiamo raggiunto.Vi ringrazio di cuore di essere stati qui con noi”.

E poi ringrazia tutti gli addetti ai lavori: “Ringrazio il nostro Calogero, Ludovico, Matteo che ci hanno aiutato con la fonica e con le luci.Gli assistenti, coloro che hanno montato, Federico, Zeno, Fabio. Il nostro direttore di scena Massimiliano che ringraziamo, perchè dovete sapere che qua dietro le quinte, succede di tutto e non scherzo. Ringrazio il mio carissimo amico Loris che cura tutti gli abiti che voi avete visto. Dovete sapere che noi attori ci allarghiamo, dimagriamo… io tendo ad allargarmi e lui è sempre a dirmi “stai fermoooo”.Ringrazio le danzatrici stupende e bravissime, con loro abbiamo provato nel pomeriggio, qui al Teatro di Ferento, sotto 91 gradi di calore (40 gradi reali). Faceva veramente molto caldo….Ringrazio i mei colleghi che con questi costumi invernali, si sono dati da fare. Ringrazio in ultimo colei che sta cercando di portare avanti, con tanti sacrifici e caparbietà questa Compagnia. Una donna. Una donna meravigliosa che apprezziamo noi tutti che siamo sul palcoscenico: la nostra direttrice artistica Maria Teresa Nania. Applauso per tutta questa squadra. Ringraziamo anche il Teatro Ghione di Roma che sono con noi in questa tourneè estiva, perchè grazie a loro riusciamo a portare La Vedova Allegra ovunque. Spero che vi sia piaciuto questo spettacolo e ci vediamo  magari il prossimo anno con un  altro spettacolo…..Vi salutiamo in musica”.   Maestro musica……

 Trama – L’operetta, ambientata a Parigi, parla del tentativo dell’ambasciata Pontevedrina di far sposare la ricca vedova Hanna Glavari con il conte Danilo, sua antica fiamma. Nel frattempo si sviluppa il triangolo amoroso tra il Barone Mirko Zeta, sua moglie Valencienne e Camille de Rossillon. Hanna Glavari è rimasta presto vedova del ricchissimo banchiere di corte del piccolo stato di Pontevedro; un suo matrimonio con uno straniero provocherebbe la fuoriuscita dei milioni di dote della signora e il collasso delle casse statali. La vedova è ora a Parigi e il sovrano di Pontevedro, preoccupatissimo, incarica il proprio ambasciatore a Parigi, barone Zeta, di trovarle un marito pontevedrino.

L’ambasciatore Zeta e il suo cancelliere Niegus, cercano un candidato e lo individuano nel conte Danilo Danilovich che in passato ha interrotto una storia d’amore con Hanna su pressione della famiglia, a causa delle umili origini di lei. Cogliendo l’occasione del compleanno del sovrano, il barone Zeta organizza una festa all’ambasciata, durante la quale, con Niegus, cerca di convincere Danilo a sposare la vedova. Hanna ama ancora Danilo, tuttavia non lo vuole dimostrare e anzi cerca di ingelosirlo.

Frattanto si intreccia la storia d’amore della moglie del barone Zeta, Valencienne, con il diplomatico francese Camille de Rossillon; durante un ballo in casa Glavari, i due si appartano nel padiglione; stanno quasi per essere scoperti dal barone Zeta, quando Niegus, meno sbadato di quel che sembra, riesce a far uscire per tempo Valencienne e a sostituirla con Hanna.  Quando Hanna esce dal padiglione con Rossillon, sembra chiara la scelta del futuro marito: un parigino… Tutto sembra compromesso; Danilo è furioso e lascia la festa; Zeta non capisce se la moglie lo ha tradito o no.

Ha luogo una nuova festa in casa Glavari con tema le atmosfere e i balli di Chez Maxim’s; Danilo si consola bevendo champagne e con le famose ballerine grisettes; Hanna gli spiega però che è stato Niegus a effettuare lo scambio di persona nel padiglione per salvare Valencienne.  Dopo tante schermaglie e sofferenze, Danilo dichiara il proprio amore a Hanna, che annuncia il suo matrimonio con Danilo.  In quanto a Zeta è stato ritrovato il ventaglio della moglie nel padiglione. Rimprovera quindi Valencienne, ma questa gli dice di aprire il ventaglio, dove lei ha scritto “io sono una donna onesta”. Felicità del barone e quindi giubilo generale.

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