“Esiste la felicità?”, una chiacchierata con don Alberto Canuzzi del Ceis alla Parrocchia di San Martino al Cimino

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

SAN MARTINO AL CIMINO ( Viterbo) – Don Fabrizio Pacelli, parroco di S. Martino Vescovo-Abbazia di San Martino al Cimino ha messo in atto degli incontri di riflessione su temi di cultura sociale rivolti alle famiglie, all’apertura alla vita e ai valori cristiani.

Ieri sera, 19 aprile, la chiesa abbaziale ha accolto tra le sue austere mura don Alberto Canuzzi, fondatore del Ce.I.S. S.Crispino di Viterbo il quale con una semplice ma efficace chiacchierata ha posto subito l’accento sul malessere dei giovani di oggi. Tutti noi diciamo: ma cosa sta succedendo? I genitori vanno a scuola e picchiano gli insegnanti…..La cosa più importante? Ascoltare.

E legge una breve paginetta scritta da un famoso scrittore indiano, Gibran, che racconta la storia di un giovane rinchiuso in un manicomio. “Perchè era lì se non aveva disturbi clinici? Perchè ogni membro della sua famiglia, sin da quando era piccolo aveva per lui delle aspettative sul suo futuro che egli non condivideva, voleva essere altro e così, per essere finalmente se stesso, si è fatto rinchiudere in manicomio”. Bisogna ascoltare.

Don Alberto Canuzzi  parla della sua esperienza di educatore e dichiara : “Non ho consigli da dare.

Ognuno ha una sua identità” e rivolge a tutti i presenti questa domanda dal dubbio amletico: “Esiste la felicità?  La felicità non è il piacere, non è la gioia, non è la soddisfazione, sono momenti effimeri. La felicità è riuscire a portare a fine giornata i miei pesi. Non sono scappato.Non ho fatto in modo che li portassero gli altri. Io ho portato i mei pesi”.

“Noi vogliamo la felicità dei bambini – continua don Canuzzi –  e facciamo di tutto affinchè siano felici. Se la felicità è portare i propri pesi, è necessario che io porti i mei pesi anche se sono bambino. Se gli togliamo i piccoli pesi, gli togliamo l’opportunità di essere felice. La felicità è questa. I bambini crescono. Ma i pesi non riuscirai più a toglierli. Non sono allenati alla sconfitta.

In Comunità li alleniamo a portare il peso della vita. Perchè non sono stati educati a portarli e questo li porta alla droga, all’alcol che gli fa dimenticare la sconfitta. Se non ci si allena, non si gioca a calcio. Se non ci si allena non si va in bicicletta. L’allenamento è l’essenziale della vita.

Dobbiamo affrontare la vita e  ammettere le proprie sconfitte”.

“Un’altra cosa importante – conclude don Canuzzi – è il segreto. Il segreto uccide. I bambini non parlano dei loro piccoli disagi che per loro sono grandi. La verità va sempre detta, con tutte le conseguenze che ci sono. I bambini dicono lo bugie?  No. Loro evadono la verità e noi ci abituiamo a non farli parlare, non li ascoltiamo”.

La esaustiva chiacchiarata termina con una preghiera e la distribuzione di un prezioso vademecum stampato dal Ceis : “Mamma e papà. Vi posso parlare stasera?”

 

 

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