“Eta Beta-il papavero”, inaugurato il centro estivo nel cuore di Viterbo

VITERBO – Il papavero, fragile ed esposto ad ogni folata di vento, riesce comunque a fiorire e, formando grandi gruppi, a riempire di bellezza accesa l’intero prato in uno scambio reciproco di colori e di vita.
Ed è il papavero a conquistare il terrazzo del complesso parrocchiale di San Pellegrino, che don Mario ha aperto all’associazione.

Dieci giorni di lavoro per allestirlo, con l’impegno dei ragazzi Eta Beta, dei loro familiari e degli operatori della cooperativa sociale Gli  Anni in Tasca. Giovedì sera la festa inaugurale, guidata dall’emozionata presidente Francesca Burla, alla sua prima uscita pubblica, con la presenza di quasi tutti i ragazzi e famiglie, del padrone di casa don Mario Gargiuli, dall’assessore Antonella Sberna per il Comune, accompagnata dal coordinatore ai servizi sociali Pierangelo Conti, dal dottor Marco Marcelli della Asl di Viterbo, la dottoressa Teresa Sebastiani, dottoressa Morena Tafuro e la dottoressa Linda Morini, Orlando Meloni della cooperativa Gli anni in Tasca, la cooperativa “Universale 2000″: una sinergia che vede associazioni, istituzioni e i servizi Disabile adulto e Neuropsichiatria infantile insieme, per lavorare ad un obiettivo di integrazione.
“Questo luogo ha il sapore della rinascita, un’altra casa Eta beta, un posto sicuro e protetto – ha precisato la presidente – nel centro della città, dove i nostri ragazzi, grandi o piccoli, possono seguire tante attività, percorsi riabilitativi, esercizi motori, anche in piscina, tiro con l’arco, laboratori di falegnameria, fotografia, alimentari e condividere le ‘merende della salute’ grazie alla collaborazione con l’associazione Slow Food. Presto arriverà anche lo sky-mano, uno sport che unisce calcio e pallavolo, seguito dall’Accademia nazionale di cultura sportiva. Qui i ragazzi avranno nuove opportunità – ha concluso Francesca – e ci piace pensare che quello che faranno qui rallegri e colori le loro giornate e li aiuti a ritrovare quella routine che il lockdown aveva interrotto”.

“Una nuova iniziativa di vanto e di coraggio – si complimenta così con Eta Beta il dottor Marcelli -. Vedendo questo luogo all’inizio non si credeva che potesse diventare così accogliente. Un luogo che lascia possibilità di fantasticare: al piano superiore la casa del pellegrino potrebbe capovolgere il concetto di inclusione e integrazione, per cui è la popolazione che è attratta da quello che qui si propone, È importante che nelle nostre attività ci siano obiettivi che abbiano un senso vero, perché questi ragazzi se ne accorgono quando una cosa è valida”.

La dottoressa Morini sottolinea come questo progetto rappresenti, per la prima volta, l’integrazione tra il disabile adulto e la neuropsichiatria infantile,  e elenca i nuovi progetti soffermandosi sul laboratorio “merende della salute” che consentirà il rilascio dell’attestato Haccp: “In questo modo potranno fare colazioni e pranzi al sacco ai pellegrini in transito”. Infine la Asl dona album e figurine dei Cucciolotti, aiutando così le associazioni animaliste e portando, contemporaneamente, una nuova occasione di gioco per i più piccoli.

Entusiasta anche l’assessore Sberna: “Che bello rivederci ‘in live’ dopo tutto questo tempo, con tutte le giuste precauzioni. Bravi davvero ad individuare questo luogo, che consente di ricominciare, riportare un po’ di normalità e l’integrazione con il centro comunale di San Carluccio, sempre nel cuore della città”.  Infine, l’assessore tiene a sottolineare che presto sarà sanificata la sede all’ex-eca, luogo a cui Eta Beta tiene in particolar modo, così da permettere la ripresa delle attività, come il progetto Orchestra”.

Anche don Mario non trattiene la gioia: “Questo spazio è della parrocchia e quindi della comunità, di tutti, specie quando è utilizzato per uno scopo così alto. Poi ho visto la serietà e la professionalità con cui avete lavorato e il cuore che avete messo per creare lo spazio”.
Applausi anche da Orlando Meloni, presidente della cooperativa Gli anni in tasca, ma anche socio fondatore di Eta Beta: “Una nuova dimostrazione che facendo sinergia si vince, lo dico con orgoglio e con tutto l’affetto che provo sempre per i nostri ragazzi. Oggi vediamo il futuro in modo più sereno, perché anche il Consiglio di Stato ha ritenuto valido il bando vinto con la Asl, concludendo l’iter giudiziario del ricorso. Abbiamo sempre confidato nella legge”.

Le ultime parole per Francesca, che ha salutato i tanti amici presenti, da Pietro Di Bella, che le ha passato il testimone, a tutti i volontari, Anna Lupino dell’Ass. Persone Down,  Maurizio Casciani dell’associazione Sorrisi che nuotano Eta Beta,  Debora Valentini di Slow Food, Jacoponi Graziella de “Campo delle Rose”, Stefano Del Moro e Francesco Cerra, che ormai da anni collabora con l’associazione e la cooperativa, tutti i tecnici dei laboratori, i genitori, i ragazzi e la sua famiglia, che l’ha supportata in questo momento di impegno, davvero gravoso.

Chiusura con un festeggiamento speciale, il 36° compleanno di Silvia, la vera mascotte dell’associazione Campo delle Rose, che ha soffiato sulla torta insieme ad un folto gruppo di amici e il volo delle lanterne che crea un’atmosfera magica e carica di speranza.

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