VITERBO – Nella tarda mattinata del 25 novembre, i Carabinieri della Sezione Radiomobile del N.O.R. di Viterbo, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 36enne responsabile di evasione dalla misura degli arresti domiciliari cui era sottoposto in relazione ai reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, coltivazione di piantagione di cannabis indica e detenzione di sostanze stupefacenti.
I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Viterbo hanno notato l’uomo in località “mammagialla” e deciso di fermarlo per un controllo considerato che la sua presenza nei pressi dell’istituto penitenziario viterbese appariva anomala.
I successivi accertamenti hanno permesso di verificare che lo stesso era evaso dagli arresti domiciliari che stava scontando nel comune di Rosarno (RC) e, pertanto, il giovane è stato tratto in arresto e ristretto nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Viterbo. Il 26 novembre il Tribunale di Viterbo ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti del giovane nuovamente la misura degli arresti domiciliari.
L’operazione, che si inserisce in un contesto più ampio dell’azione di prevenzione e contrasto dei reati in genere, costituisce una concreta e decisa risposta al crescente allarme sociale determinato dai fenomeni di illegalità diffusa e conferma la professionalità del personale operante che ha saputo “notare” l’evaso e assicurarlo alla giustizia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.