Federazione PD Viterbo: “Il nostro cordoglio per la scomparsa di Ferruccio Angelelli”

VITERBO – Esprimiamo il nostro più sincero cordoglio per la scomparsa di Ferruccio Angelelli. Una figura che racchiude in sé il senso più vero dell’impegno sociale, politico e istituzionale che invera la democrazia giorno dopo giorno unito ad una straordinaria umanità che lo ha portato ad essere sempre vicino alle esigenze delle persone e della sua città.
In fondo l’espressione che usava per descrivere se stesso, “sindaco operaio ceramista”, significava e significa proprio questo: la politica e il cimento istituzionale come servizio da rendere alla comunità senza dimenticare la propria vita e quella di tutti.
Ferruccio Angelelli è stato militante e dirigente del Partito Comunista Italiano in una stagione in cui quel partito, a Civita Castellana, seppe interpretare, sostenere e governare la crescita industriale che consentì a tutta la comunità e a tutto il territorio di migliorare le proprie condizioni di vita. Alla crescita impetuosa dell’industria ceramica, che vide il coinvolgimento popolare grazie all’intuizione dei “soci operai”, corrispose una politica in grado di immaginare e programmare la città secondo le nuove esigenze e le nuove aspirazioni. E’ proprio negli anni dell’Amministrazione guidata da Ferruccio Angelelli che viene approvato il nuovo piano regolatore.
Ferruccio svolse la funzione di Sindaco nel periodo che va dal 1968 al 1978, una delle fasi più complesse e dense di avvenimenti che l’Italia democratica abbia conosciuto. Dalla contestazione giovanile del ’68 al rapimento e uccisione di Aldo Moro passando per il dispiegarsi della strategia della tensione e, contemporaneamente, per la stagione forse più prolifica in materia di riforme sociali e civili approvate dal Parlamento. Solo per citarne alcune: statuto dei diritti dei lavoratori; divorzio; asili nido e tutela delle lavoratrici madri; obiezione di coscienza e istituzione del servizio civile; decreti delegati sulla democrazia nella scuola; nuovo diritto di famiglia; nasce il Servizio Sanitario Nazionale; l’aborto non è più reato; vengono chiusi i manicomi.
Dentro questa temperie culturale, sociale e politica i Comuni sono stati un elemento fondamentale di tenuta della democrazia. E Ferruccio Angelelli ha rappresentato un’esperienza straordinariamente importante proprio in questo senso. Anche perché seppe guidare la sua città rispettandone profondamente l’identità e aiutandola a crescere e a progredire.
Terminato il suo mandato da Sindaco tornò in fabbrica, al suo lavoro. E, pensandoci bene, anche questo è un grande insegnamento.
Grazie Ferruccio. Non ti dimenticheremo.
Alla moglie Luciana, ai figli Gianluca e Alessandro giungano le nostre condoglianze e il nostro abbraccio.

Manuela Benedetti, Segretaria Provinciale PD
Alessandro Mazzoli, Presidente Assemblea Provinciale PD

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