Femminicidi- Di Stefano (Noi Moderati): “Basta alla violenza, Roma capitale della donna 2024”

Basta violenza, basta guerre, stop alla madre delle guerre, quella di coloro che sostengono di amare ma poi finiscono per uccidere coloro a cui dicono di voler bene con la forza della loro follia” sostiene Marco Di Stefano, capogruppo capitolino e commissario regionale di Noi Moderati.
“Sono convinto che questo problema non sia risolvibile dall’oggi al domani” prosegue il consigliere, “ma bisogna decidere di investire tutte le forze possibili e ogni mezzo di comunicazione esistente per trasmettere il concetto di amore autentico, amore sano, rispetto per la figura femminile, in particolare agli amanti di domani, ai giovani, ai bambini”.
“Auspico che Roma, con la sua grandezza, con la sua storia, con l’immensa visibilità che ha nel mondo, renda la donna protagonista non per un solo giorno, l’8 marzo, ma per un intero anno, con ogni strumento disponibile e in ogni luogo: voglio ROMA CAPITALE DELLA DONNA 2024”: questa la proposta di Di Stefano. Che spiega: “Una mia proposta di delibera, accompagnata dall’istituzione di una Commissione speciale senza aggravio di spese per il 2024, è stata proprio in questi giorni messa a punto dal Segretariato Generale ed è pronta per approdare al voto dell’Assemblea Capitolina”.
“ Roma dovrà essere la Capitale del mondo nel 2024 per l’esaltazione del ruolo e dell’importanza della donna” aggiunge ancora Di Stefano, “dovrà trovare il modo per stimolare il risveglio di sentimenti di umanità autentica, e dovrà farlo attraverso testimonianze, dibattiti, messaggi diretti in particolar modo ai giovani, attività nelle scuole”.
“Sarà sufficiente per risolvere il problema?” si chiede il capogruppo capitolino. “Sicuramente no.
Ma ognuno deve mettere in campo ciò che è nelle sue possibilità:
quasi 100 donne vittime in 10 mesi di chi diceva di amarle, forse questo è un dato più serio e allarmante di quelli che riguardano le guerre in cui si uccide per odio”.
“ Iniziamo da Roma questo percorso” propone il consigliere, “per consegnare il testimone poi ogni anno ad un’altra capitale europea fino a diventare…’insopportabili’.
Forse le parole non basteranno, ma se saranno bellissime e usate bene,saranno sicuramente meglio del silenzio”.
“E ora la parola passa all’Assemblea Capitolina” conclude Di Stefano.

 

 

 

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