Femminicidio a Sant’Oreste: marito accusato di omicidio aggravato

di REDAZIONE-

VITERBO- Il primo gennaio 2024 è stato segnato da una tragica vicenda a Sant’Oreste, dove Giulio Camilli, un pastore di 73 anni, è stato fermato con l’accusa di femminicidio nei confronti della moglie, Rosa D’Ascenzo, di 71 anni. Il fermo è in attesa di convalida da parte del giudice del tribunale di Tivoli per diventare un arresto ufficiale.

Inizialmente presentato come incidente domestico o malore, l’omicidio è stato scoperto quando il marito ha portato il cadavere di Rosa all’ospedale Andosilla di Civita Castellana la sera del primo gennaio. I medici, notando ferite alla testa, hanno immediatamente sospettato un femminicidio, informando i carabinieri che hanno proceduto al fermo di Camilli. Durante il sopralluogo sulla presunta scena del crimine, sono state trovate numerose tracce ematiche e utensili da cucina, tra cui una padella di ferro, considerata la probabile arma del delitto.

Secondo alcuni testimoni, la coppia conduceva una vita isolata, con i vicini a diversi chilometri di distanza. Nonostante la condizione apparentemente marginale, il sindaco Gregory Paolucci ha dichiarato che erano persone umili, ma non indigenti, che avevano scelto consapevolmente di vivere lì. Il sindaco ha anche sottolineato che il comune aveva offerto loro una casa, ma la coppia aveva già una sistemazione, con il figlio che si prendeva cura di loro.

 

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