Feste Patronali Civita Castellana, i ringraziamenti dell’assessore Coletta

CIVITA CASTELLANA ( Viterbo) – Riceviamo dall’assessore allo Spettacolo Simonetta Coletta e pubblichiamo: “Si è conclusa con un grande successo la settimana dedicata ai festeggiamenti in onore dei santissimi patroni Giovanni e Marciano martiri. Giornate piene di appuntamenti rivolti anche ai bambini, grazie allo spazio loro dedicato in piazza Matteotti, dove con le loro scuole si sono esibiti grazie all’aiuto delle dirigenti, delle maestre, professori e di tutto il personale scolastico. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e che si sono prodigati per la riuscita dei festeggiamenti, ringrazio di cuore tutti i cittadini, la parrocchia di Santa Maria Maggiore e don Alessandro Profili, il vescovo monsignor Marco Salvi e tutti i sacerdoti del territorio, il coro, le confraternite, tutte le associazioni, gli artisti, la Protezione Civile, gli artigiani civitonici, gli uffici comunali, la Croce Rossa, i commercianti, la Rustica, La Bottega delle Chiacchiere, La Formazione Honey Dance, la proloco, i Nun Se Ponno Gurdà.

Inoltre un grazie al sindaco, alla giunta, ai consiglieri e a tutta l’amministrazione comunale con i quali tutti insieme abbiamo lavorato alla realizzazione dell’evento. È stato emozionante vedere tanta partecipazione da parte dei cittadini. La presenza delle bancarelle nelle vie del Centro Storico ci ha riportato indietro nel tempo, un ritorno alle tradizioni con via Roma colma di gente per gustare lo spettacolo pirotecnico nella location del Belvedere Falerii Vetres, una delle più belle dell’Agro Falisco.

È stato un lavoro duro, faticoso, impegnativo, ma ripagato dal divertimento, dalle risate e dall’allegria delle persone. Non bisogna, infine, dimenticare l’aspetto gastronomico: grazie alle varie taverne dislocate nel Centro storico gestite dai Gruppi di Carnevale, si aveva infatti la possibilità di gustare una buona cena in compagnia all’aperto sotto le stelle.

Il senso di appartenenza al proprio paese passa sicuramente dalle tradizioni, dal vivere la propria comunità attraverso momenti anche di condivisione”.

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