di LIA SARACA –
MONTEFIASCONE ( Viterbo) – Appuntamento con la sesta edizione del festival “La parola che non muore”. L’iniziativa, tutta dedicata alla conservazione della memoria libraria e poetica, ha aperto i battenti ieri a Bagnoregio per concludersi poi domani, domenica 3 ottobre, a Montefiascone presso il Borgo La Commenda.
Il programma prenderà il via alle ore 10 con la presenza di un ricco parterre di interventi che vedono come protagonista indiscussa la parola. La scaletta prevede anche tematiche incentrate sulla scuola (al tempo della pandemia): “La nuova scuola tra aziendalismo, precarizzazione ed educazione alla cittadinanza attiva” e “Didattica della comunità e della ricerca” .
Il festival, a ingresso libero, si svolge sotto la direzione artistica di Massimo Arcangeli e Raffaello Palumbo Mosca e “parte dalla necessità della conservazione della memoria libraria e della memoria poetica – illustrano dalla direzione – che prende a modello proprio la Commedia di Dante, simbolo di una poesia universale che continua a parlare, in tante lingue disseminate per il mondo, a milioni e milioni di lettori”.
L’evento culturale è stato inaugurato ieri, primo ottobre, a Bagnoregio con il sindaco Luca Profili, Francesco Bigiotti di Casa Civita e l’organizzatore del festival Massimo Arcangeli. All’apertura è intervenuta anche Elisabetta Ferrari dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (Aevf)) presente proprio per promuovere la Via Francigena e presentare lo spettacolo dell’attore Filippo Arcelloni che sta percorrendo l’antico cammino con il suo progetto Smart Walking Theatre & Via Francigena.
Domani, dunque, la giornata conclusiva di questa sesta edizione del festival “La parola che non muore”, focalizzato sulle celebrazioni dantesche con i temi che ruotano intorno ai rapporti fra scienza e letteratura, al giallo d’autore, ai luoghi, alle parole e ai linguaggi da riabitare.
