Fials: “Due euro al giorno, somministrata un’altra mortificazione agli eroi vestiti di bianco”

VITERBO- Riceviamo da Roberto Talotta, presidente Fials di Viterbo e pubblichiamo: “Covid-19, un virus che ha messo in ginocchio intere Nazioni, un virus che ha provocato morte, sofferenza e continua a generare ansia e depressione in milioni di uomini e donne che hanno visto cambiare in peggio la loro esistenza. Ma il covid è anche un virus che ha avuto il merito di mettere a nudo il livello di considerazione di questo Governo nei confronti degli operatori sanitari, sì, dei professionisti presentati ancora come nostri “angeli”, nostri ”eroi”, ai quali, per ossequiarli, si dedicano loro concerti e varie esternazioni di teorica gratitudine.

Un Governo che, nella parte di Bilancio che riguarda appunto il Comparto Sanità, all’articolo dal titolo “Disposizioni in materia di retribuzione degli infermieri”, si legge: “Con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare il ruolo strategico degli infermieri dipendenti dalle aziende e dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale, reso ancor più evidente durante la pandemia da Covid-19, la norma prevede, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale del triennio 2019- 2021 relativa al comparto sanità, il riconoscimento di una indennità di specificità infermieristica, quale parte del trattamento economico fondamentale”. Volete sapere a quanto ammonta questo innovativo riconoscimento? – Solo 2 euro al giorno, per ricompensare i tanti rischi e  sacrifici messi in campo da questi operatori nel contesto della pandemia da covid-19.

Nel “Paese di Arlecchino” non è soltanto questo ignobile particolare a rendere ingiuriosa siffatta proposta, perché anche gli altri operatori sanitari, come tecnici di radiologia medica, tecnici di laboratorio, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, ecc., a questo punto, devono ritenersi più che soddisfatti per gli elogi del Governo e del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che, nelle sue ridondanti  dichiarazioni, nei mesi scorsi, sottolineava apprezzamento e riconoscenza ai lavoratori della Sanità per il coraggio dimostrato nella lotta al virus. Belle e vane parole che, oggi, in tempo di seconda e pesante ondata epidemica, risultano ancora più sconcertanti e, oltremodo provocatorie.

A questo punto i cittadini dovranno porsi degli interrogativi e sapere con quali garanzie si contrasterà il nuovo attacco di un virus che, di certo, sarebbe stato meno pericoloso se avesse trovato una classe politica più attenta al suo apparato sanitario ed alla salvaguardia dei posti letto ed alla adeguata dotazione di Personale. Oggi, il Governo, nel momento di maggior bisogno sanitario, non riesce a reperire la forza lavoro necessaria per dare “salute” alla Sanità Pubblica perché molti infermieri e molti tecnici, nel corso degli ultimi anni, dopo essere stati efficacemente formati nelle nostre scuole, sono emigrati in altri paesi europei, dove il contratto di lavoro risulta molto più allettante e conveniente.

Quindi, stiamo parlando di una carenza di organici crescente e sempre più critica, che mostrerà i suoi effetti avversi allorquando gli operatori sanitari, oggi in trincea, saranno sopraffatti dalla stanchezza e da un contagio che non sta lì a guardare se sei un “eroe” o un semplice cittadino e non basteranno i ripetuti  “lockdown” per blindare la salute degli italiani.

Per come si sono messe le cose e per questo ultimo schiaffo della Politica ai nostri professionisti della Sanità, il “Covid-19” troverà campo fertile per continuare indisturbato la sua “pestilenza” in un contesto sanitario che vede sempre meno ospedali pubblici, meno posti letto, meno terapie intensive, meno bombole di ossigeno, meno personale sanitario a fronte di: più tende ed ospedali da campo, più medici militari, il disperato tentativo di richiamo  in servizio dei “pensionati” e, dulcis in fundo, l’assistenza ai malati erogata direttamente sulle ambulanze”.

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