Filippo Mario Perazzoni Segretario CISAS. “Attese di 15 mesi per un intervento di cataratta”

La C.I.S.A.S. Confederazione Italiana Sindacati Addetti ai Servizi Federazione Sanità ha scritto al presidente della Regione Lazio, al commissario straordinario ASL Viterbo Viterbo, al direttore Sanitario ASL Viterbo sui tempi di attesa per la cataratta. Di seguito la lettera inviata anche alla stampa: “Caro Presidente della Regione Lazio Dott. F.ROCCA. Lei lo sa che ci vogliono quasi un anno e tre mesi di attesa (meno male che è stato fatto anche un piano aziendale di rientro delle liste di attesa Del.2699/2019 dove si stabiliscono le priorità con:
B breve D differibile P programmabile
10 giorni 30 giorni visite e 6° giorni strumentali 120 giorni
per un’operazione di cataratta che avrebbe dovuto essere eseguita nel giro di massimo di 120 giorni. Accade all’Ospedale di Civita Castellana, ASL di Viterbo. La segnalazione la faccio io Perazzoni Filippo Mario, segretario del Sindacato CISAS. La persona costretta ad aspettare l’intervento chirurgico per quasi un anno è il sottoscritto, Perazzoni Filippo Mario. «Mentre si magnifica l’acquisto di macchinari tecnici (consegne ai servizi ospedalieri sempre con la presenza dei due soliti rappresentanti politici regionali) e l’apertura a Gennaio e cambio nome dell’Ospedale di Viterbo-Belcolle in Ospedale S.Rosa, non si fa nulla per aumentare gli interventi di questa patologia. Invece – punge- c’è chi per una comune operazione di cataratta con codice di priorità, da eseguire entro 30 giorni, mi sono visto fissare l’appuntamento per la visita pre-operatoria al numero progressivo 2688 da effettuare solo presso il P.O. di Civita Castellana.». I medici oculisti che effettuano le operazioni all’interno della ASL di Viterbo sono in numero di 5 (2 all’ospedale di Civita Castellana con 7 operazioni settimanali e altri tre a Viterbo. «Ormai sembra cosa normale rimandare di 15 mesi l’erogazione di una prestazione da eseguire a 30 giorni dalla prenotazione ed è normale che la gente se ha premura debba rivolgersi al privato».

L’intervento di Cataratta in privato solitamente ha un costo tra i 2.500 e i 4.000 euro tutto compreso. Le variazioni di prezzo sono legate a diversi fattori: Strumenti e materiali usati per rimuovere la cataratta (Microscopio Operatorio, Facoemulsificatore, FemtoLaser, etc.).Le cliniche private offrono la possibilità di effettuare l’intervento di cataratta quando cominciano a manifestarsi i primi sintomi. Operano senza liste di attesa tutti i giorni e mettono a disposizione dei nostri utenti l’esperienza di un gruppo di medici oftalmologi che hanno già realizzato migliaia di interventi (forse alcuni sono gli stessi che al mattino per un solo giorno, operano nei servizi pubblici ?).
Vogliamo ricordare, a chi legge, che è consigliabile eliminare la cataratta quando il disturbo è ancora incipiente. Infatti, l’intervento chirurgico è più semplice se le cataratte non sono completamente formate, anche se iniziano a dare i primi sintomi. Di solito, la decisione di sottoporsi ad un intervento di questo tipo viene presa quando il paziente inizia a notare un deterioramento della qualità della vita. La gestione delle operazioni di cataratta, uno degli interventi chirurgici più eseguiti al mondo, è complessa. Complice l’invecchiamento della popolazione, è vero che ci sono una valanga di richieste. A fronte di queste, secondo noi, l’unità di Oculistica dovrebbe mettere in atto un preciso sistema per governare le priorità, (visto anche che la cataratta è la seconda patologia per numero in italia)anche aumentando le sedute operatorie e anche nei pomeriggi, cancellare i vincoli della burocrazia, introdurre una gestione competente e dedicare maggiori risorse a sostegno dell’oculistica
. «Le cataratte non sono tutte uguali. Le priorità dovrebbero venire definite, in modo condiviso, in base al quadro clinico dei pazienti garantendo le operazioni urgenti da effettuarsi entro 10 giorni. Se non c’è la stringente necessità di intervenire, si può far attendere fino a massimo di 3 mesi. Invece inevitabilmente tutte le operazioni di cataratte attendono fino a 15 mesi». «Detto questo si specifica che non si ha un tempo medio di attesa. Non un’eternità se si pensa che nella nostra ASL vengono eseguite oltre 1.680 operazioni di cataratta all’anno a fronte di 6.720 richieste annue. Ma “nonostante questi numeri di straordinario impatto, efficacia e sicurezza, che non trovano riscontro in nessun altra specialità della medicina, l’oculistica assorbe attualmente solo l’1 per cento della spesa sanitaria pubblica italiana.
La cataratta è la prima causa di cecità e ipovisione nel mondo (dati Oms). In Italia colpisce circa l’8% della popolazione tra i 70 e i 74 anni, il 12% tra i 75 e gli 80 anni e il 17% degli over 80. Per tutte queste persone non intervenire significa perdere la vista. Intervenire in ritardo, invece, vuol dire peggiorare in modo irreversibile la qualità della loro vita. Mentre per fare un caso, in Veneto/Lombardia, ogni Azienda Ospedaliera eroga ed eseguono circa oltre 6 mila interventi chirurgici con tempi di attesa massimi di 120 giorni. Davanti a numeri del genere, rispondere a tutti in modo rapidissimo è sempre più complicato
Cosa succede se non si cura la cataratta in tempo? Un cristallino opacizzato ed ispessito sottopone ad uno stato di stress tutte le strutture oculari, affaticandole e talvolta danneggiandole. Il suo ispessimento porta ad un aumento della pressione intraoculare, mettendo a repentaglio anche la salute del nervo ottico. L’intervento di cataratta è l’unico trattamento disponibile per curare in modo definitivo questa patologia oculare e prevede la sostituzione del cristallino opaco con un cristallino artificiale trasparente (IOL lente intraoculare). In presenza di cataratta il cristallino perde di trasparenza provocando un peggioramento visivo con sfuocamento, con disturbi durante la guida notturna e persino con difficoltà nel riconoscere persone e/o cose a una determinata distanza. Il trattamento chirurgico della cataratta è necessario perché non esistono terapie che possono guarire la cataratta e il mancato intervento comporta, in tempi variabili da soggetto a soggetto, la perdita pressoché totale della vista. Il ritardato intervento rende più rischiosa la chirurgia.Dal canto proprio,si punta il dito in particolare contro la carenza di medici e personale sanitario che oggi «lavorano in grave sotto organico e sottoposti a ritmi vorticosi, stress e pressioni continue». Parole pesanti. Mancano medici. Ma questo, purtroppo, è un problema più che locale che nazionale». Se si vuole privatizzare gli interventi per la cataratta siamo sulla giusta via.
Certamente il sottoscritto adirà tutti i modi per far garantire a tutti, un periodo di attesa entro i tre mesi (anche per non perdere la vista e anche procedendo con denunce e risarcimenti cospicui) come tutte le realtà presenti nella vicina Toscana (ad Empoli- Proseguono gli interventi di chirurgia programmata presso l’unità operativa oculistica empolese, che afferisce all’Area Testa-Collo . Relativamente agli interventi di cataratta i tempi di attesa sono brevi, circa 1 mese, con prenotazione tramite CUP) e Umbria per non parlare del Nord Italia. Lazio niente si sta facendo per risolvere questa questione dannosa e pericolosa che colpisce tutte le persone sopra i 65 anni.
In attesa di riscontro
Distinti saluti”
Filippo Mario Perazzoni Segretario CISAS

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