Fine vita, indagine Associazione Luca Coscioni su richieste “suicidio assistito” ricevute dal 2020

ROMA – Riceviamo da Associazione Luca Coscioni e pubblichiamo: “L’Associazione Luca Coscioni ha presentato accessi agli atti in tutte le Regioni italiane per ottenere informazioni sulle richieste di suicidio assistito giunte alle aziende sanitarie dal 2020 a oggi, ovvero da quando con la sentenza 242/2019 (Cappato – Dj Fabo) la morte volontaria assistita è legale in Italia a determinate condizioni.

Da quanto finora ricevuto emergono 51 richieste pervenute fino a oggi in diverse Regioni, con esiti variabili tra approvazioni, dinieghi e procedure in corso.

In risposta alla richiesta di accesso agli atti invece Regione Lazio non ha fornito informazioni. Questa la risposta: “Si comunica che i dati richiesti non sono in possesso di questa amministrazione”. In realtà, questo tipo di informazioni sono in possesso delle regioni, infatti in 11, tra cui il Piemonte, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Calabria e Campania, hanno fornito i dati, seppur con livelli di dettaglio differenti. Esiste poi almeno un caso nel quale certamente Regione Lazio è in possesso di tutte le informazioni, che è il caso di Sibilla Barbieri, che si era vista respingere la sua richiesta nel novembre 2023.

“Nel Lazio – hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – tra le poche Regioni a comunicare che “i dati richiesti non sono in possesso di questa amministrazione” in risposta all’accesso agli atti per conoscere il numero di richieste per l’accesso al suicidio medicalmente assistito. Regione Lazio non menziona dunque nemmeno il caso di pubblica notorietà di Sibilla Barbieri, che ha dovuto andare a morire in Svizzera a seguito della risposta negativa ricevuta proprio da Regione Lazio. Quanti altri casi sono tenuti nascosti dall’amministrazione Rocca, pur di provare diperatamente a cancellare una realtà che riguarda la vita e la morte delle persone. Lo stesso Presidente Rocca è a tal punto terrorizzato dal tema da avere finora impedito la discussione della proposta Liberi Subito, che non è stata nemmeno calendarizzata nell’Aula del Consiglio regionale. Dall’1 al 13 aprile saremo mobilitati in tutta la Regione per chiedere che la maggioranza del Consiglio regionale consenta subito un confronto pubblico, all’altezza dell’importanza e serietà del tema.”

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