VITERBO – Il 31 marzo è cessato l’esonero dal pagamento del suolo pubblico, così come stabilito nell’art. 1 comma 706 L. 234/2020 in materia di pagamento del canone unico patrimoniale per le attività di carattere temporaneo.
Pertanto dal 1 aprile le attività di ambulanti e dei pubblici esercizi saranno tenuti nuovamente al pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico.
Il vice Presidente Fipe – Confcommercio Lazio Nord Marco Bevilacqua:
“Il settore economico del commercio non ha ancora superato la fase critica scaturita due anni fa con la pandemia, non ha recuperato ma ha visto – anzi – l’avverarsi di ulteriori problemi che limitano l’esercizio sereno della propria attività: il caro energia, l’incertezza della guerra sono evidentemente motivo di preoccupazione e di aumento dei costi.
Le stesse attività commerciali hanno – in questo frangente – fatto considerevoli investimenti per i dehors che ancora non sono stati ammortizzati e che rischiano ora, con la cessazione dell’agevolazione, di non essere più utilizzati.
Anche se lo stato di emergenza è finito al 31 di marzo, le imprese di fatto devono continuare ad essere sostenute dalle Istituzioni, alleggerendo il più possibile il carico di costi a cui devono fronteggiare nonostante il forte disagio che ancora vivono.
Auspichiamo che presto le Istituzioni trovino soluzioni normative che intervengano alla proroga dell’esonero”.