Firmata la convenzione tra il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo e l’Università della Tuscia

di FEDERICO USAI –

VITERBO – “ E’ un altro grande tassello che stiamo mettendo per il complesso monastico di S.Rosa da Viterbo “, inizia così, con le parole di Suor Francesca Pizzaia, suora superiore del Santuario di Santa Rosa di Viterbo, la conferenza di presentazione della convenzione quadro tra il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo e l’Università della Tuscia

Suor Francesca Pizzaia

per promuovere iniziative nelle attività didattiche con settori come la paleografia, la diplomatica, l’archivistica e l’edizione ed esegesi delle fonti fino alle collaborazioni volte al restauro dei beni artistici conservati nel monastero di Santa Rosa da Viterbo.
Alla presenza di Attilio Bartoli Langeli, presidente del Centro Studi Santa Rosa da Viterbo, e di Stefano Ubertini, Rettore dell’ Università della Tuscia, questa mattina è stata firmata una convenzione che aveva già molte attività pregresse e che vedrà anche l’attivazione di una borsa di studio per ricerche di carattere storico, antropologico ed altro, che avranno come intento la storia di S.Rosa, la città di Viterbo e la Tuscia.

Bartoli Langeli, Presidente del Centro Studi Santa Rosa da Viterbo

Un borsa di studio, ha dichiarato Attilio Bartoli Langeli, che è stata bandita per la prima volta nel 2019 e vinta da Cristina Marucci che quest’anno lavorerà ad un progetto che consiste nello studio , nelle ripercussioni e nelle azioni che si ebbero in città e nel territorio della Tuscia all’arrivo del colera a metà dell’ottocento, fenomeno interessante perché il colera arrivò a Viterbo attraverso le monache di S.Rosa che furono contagiate.

 

Stefano Ubertini, Rettore dell’ Università della Tuscia

Stefano Ubertini, Rettore dell’ Università della Tuscia, nel suo intervento, ha messo in evidenza che : “ Si sta sancendo un qualcosa che dura da diverso tempo e che conferma sempre di più quella collaborazione che ci sarà sempre tra l’Università e il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo. Importante, continua Ubertini, è conservare la memoria della città ed è questo il modo migliore per far crescere le istituzioni culturali, educative e formative del territorio che hanno un ruolo fondamentale per la cultura, riuscendo a rendere sempre più forti i legami con queste istituzioni si otterrà un risultato grandissimo. Sono certo che questa convezione servirà a migliorare, intensificare ed aumentare i fini che ci siamo prefissi. “
Tra le attività messe in rilievo nella convenzione spiccano le collaborazioni per studi e ricerche su progetti specifici, la pubblicazione di ricerche ,studi e dossier, anche multimediali e la partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali ed internazionali.

 

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