È stato firmato ieri, il protocollo d’intesa tra Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise e il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio.
Il protocollo, siglato dal Provveditore Carmelo Cantone e dal Garante Stefano Anastasìa, definisce l’impegno reciproco a realizzare la più ampia collaborazione finalizzata alla tutela dei diritti dei detenuti e al miglioramento degli standard di qualità della vita e il rispetto della legalità negli istituti penitenziari della Regione Lazio in piena sintonia con l’obiettivo del reinserimento sociale dei detenuti condannati, nonché con il fine di organizzare una collaborazione rapida, trasparente ed efficace con tutti gli istituti penitenziari del Lazio.
Oltre alla disciplina dei poteri e delle facoltà riconosciute al Garante dalla legislazione nazionale (visita degli istituti, colloqui con i detenuti e ricezione dei reclami), il Protocollo prevede le modalità attraverso cui il Garante potrà segnalare al Provveditore e ai Dirigenti di Istituto i propri rilievi, anche al fine di individuare congiuntamente soluzioni efficaci alle criticità emergenti. Il Provveditorato si impegna a fornire al Garante ogni informazione utile alla tutela e alla promozione dei diritti dei detenuti, nella prospettiva della piena applicazione dell’articolo 27, comma 3 della Costituzione.
Il commento del Provveditore Cantone: “Una forte alleanza tra Provveditorato e Garante regionale, nel rispetto della specificità dei propri compiti istituzionali è più che mai necessaria oggi per contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone detenute ma anche la qualità della vita di tutti gli operatori che lavorano in carcere.”
“All’indomani dell’ennesimo, tragico suicidio in un carcere della regione, a Regina Coeli – dice il Garante Anastasìa – torna la necessità di un impegno e di un sempre più stretto raccordo istituzionale per migliorare le condizioni di vita e di detenzione in carcere. Il Protocollo sottoscritto oggi recepisce prassi consolidate che sono tra le più avanzate d’Italia. Da più di quindici anni l’Ufficio del Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio collabora con la massima libertà d’azione e con la massima disponibilità reciproca con l’Amministrazione penitenziaria. Questa disponibilità reciproca consente di valorizzare l’apporto che la Regione Lazio e gli enti locali possono dare alla privazione della libertà e a una esecuzione penale costituzionalmente orientata, a partire dai settori strategici dell’assistenza sanitaria e sociale, della formazione e dell’inserimento lavorativo”.