First/Cisl, le BCC sono una risorsa per il territorio

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “In occasione della tavola rotonda “Il credito cooperativo tra Europa e coesione territoriale” che si è svolta il 23/03/2021, con la partecipazione del Segretario Generale di First/Cisl Riccardo Colombani, del presidente di Federcasse Augusto Dell’Erba e dell’economista Lucio Lamberti, sono stati forniti alcuni dati del sistema delle banche di credito cooperativo grazie allo studio fatto da Cooperfirst.
Dal 1996 al 2019 il numero degli sportelli è cresciuto da 2.589 a 4.236, mentre nel periodo 2003/2019 i comuni italiani che hanno registrato la presenza di una Bcc sono passati da 2.298 a 2.635. In correlazione con l’implementazione del numeri di sportelli, sono aumentate le persone occupate, i lavoratori erano 25.183 nel 2003 fino ad arrivare nel 2019 a circa 29.000. Nello stesso periodo sono aumentati sia il patrimonio (da 11,5 a 20 miliardi) che i soci (da 674mila a 1.320mila).
La crescita è coincisa con il graduale abbandono dei territori da parte delle grandi banche. Per colmare parzialmente questo deficit il ruolo delle Bcc è stato fondamentale, la loro quota di mercato tra le imprese minori è aumentata infatti al 24% nel 2019 dal 20,5% del 2011.
Cala però significativamente lo stock complessivo del credito erogato dalle bcc a tali realtà imprenditoriali, da 20 miliardi del 2011 a 14 miliardi del 2019.
Un segnale che desta preoccupazione è rappresentato dal peso delle commissioni nette sul margine di intermediazione che è passato dal 20,3% al 30,7% nel periodo 2015/2019.
Il rischio è che si potrebbero determinare casi di vendita di prodotti/servizi non appropriati, snaturando il ruolo sociale e di vicinanza alle economie dei territori, svolto tradizionalmente dalle Banche di Credito Cooperativo.
Condivido il pensiero del Segretario Generale Nazionale di First/Cisl Riccardo Colombani, afferma il neo Segretario Generale di Viterbo Alessandro Scorsini,“ il credito cooperativo vive una fase di disagio per la riforma che ha reso significant le Bcc, al pari delle grandi banche. È fondamentale che il sistema abbia come obbiettivo la mutualità prevalente e per farlo è necessario che abbia nel credito per le medie/piccole imprese e le famiglie il suo obiettivo e sulla qualità del servizio. La crescita dei ricavi da commissione non è un male di per sé, ma lo è se diventa un’ossessione fine a se stessa”.
Sulla linea di quanto detto dal segretario Scorsini, il presidente di Federcasse Augusto Dell’Erba continua: “Le Bcc hanno il dovere di richiamarsi al valore della mutualità primaria che è insito nella loro azione, le norme di vigilanza ci dicono che le banche di credito cooperativo devono erogare il credito in prevalenza ai soci e per il 95% all’interno dei territori di insediamento, un meccanismo che favorisce e tutela lo scambio mutualistico. La mutualità non è un’astrazione teorica, ma un atto economicamente rilevante portatore di benefici concreti.
E’ importante, nel meccanismo della biodiversità imprenditoriale, avere la presenza delle Banche di Credito Cooperativo, perché assolvono una funzione imprenditoriale e socialmente essenziale”,ricordando come il sistema del Credito Cooperativo si caratterizzi per grande capacità intuitiva e adattamento alle situazioni storiche del Paese. La banca a mutualità prevalente genera valore per la comunità, a sostegno della comunità stessa e diventando espressione di quella comunità, continuando ad operare nell’intermediazione creditizia anche se non del tutto profittevole. Confido, conclude Alessandro Scorsini, nella Banca Lazio Nord C.C., che possa continuare a svolgere questa missione nel Nostro territorio, come da oltre cento anni hanno svolto le consorelle da cui è nata, confidando su una modifica della normativa nazionale, che oggi impone alle Bcc, scelte più commerciali per poter rimanere sul mercato”.

Angelo Badini
La Segreteria Territoriale
di Viterbo
First/Cisl

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