Francesco Baccini conclude la rassegna Jazzup festival (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Scende il sipario sulla 18esima edizione di Jazzup Festival con il concerto di Francesco Baccini, per l’occasione accompagnato da Michele Cusato alla chitarra, basso e arrangiamento e Marta Taddei, primo violino delle “Alter Echo string quartet “.
Cantautore e autore innovativo, sempre aperto a nuove collaborazioni, Baccini sabato 18 novembre è riuscito a creare sul palco del Teatro San Leonardo un clima intimo, cordiale e coinvolgente.
“Navigherò di te il ritmo dei mari aperti, Navigherò di te il gioco delle correnti, Navigherò e sarai la spiaggia dei continenti, Navigherò e sarò il marinaio dei miei tormenti”
Con “Navigante di te” è iniziata la serata, conversando con il pubblico, ha presentato le proprie esperienze musicali tra Genova sua città natale, Modena e Milano, confrontandosi con alcuni dei più grandi artisti del mondo musicale italiano.
In particolare, il programma del concerto è stato organizzato per ricordare Fabrizio De Andrè, suo amico con il quale ha pubblicato un album nel 1989, la collaborazione con Paolo Belli e i Ladri di Biciclette, con cui vinse il Festivalbar del 1990 “Sotto questo sole”.
Non ha tralasciato gli affetti personali dedicando una canzone alla mamma, la presenta sedendosi a terra sul palco accompagnato dal suono delicato del violino; l’Hallelujah di Leonard Coben al figlio, le “Donne di Modena” a tutte le ragazze, fidanzate, mogli e madri presenti in sala.
Ha ricordato “Il Pirata” Marco Pantani e “Mani di forbice” ispirata al film di Tim Burton che affronta in tema della diversità.
Presente in sala per l’amministrazione comunale, l’assessore Elena Angiani che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, consegnando al cantautore il premio offerto dal dott. Manfredi Genova (Civizo Zero Golf & Resort) complimentandosi con gli organizzatori del Festival per il ricco programma dell’evento e per la notevole qualità dei concerti.

Al termine, un omaggio alla sua città “Creuza de ma” di Faber pubblicata nel 1984: il ritorno a terra dei pescatori, unica canzone della tradizione popolare con contaminazioni arabe e turche.

 

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