Frasi e parole, legate alla festa della Santa, che solo chi è di Viterbo conosce

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- I dialetti non sono un bene archeologico che occorre scoprire né sono un dato immutabile.
I dialetti sono vivi e si evolvono gradualmente. Si può affermare che essi riflettono il modo in cui una nuova civiltà della comunicazione di massa interagisce con la cultura popolare e con le tradizioni.
La tradizione per eccellenza a Viterbo è rappresentata dalla Macchina di Santa Rosa e dalla festa del 4 settembre, cui sono legati diversi modi di dire, che i viterbesi tramandano da generazioni e che coloriscono l’evento più atteso dell’anno, il Capodanno della Città dei Papi, ove il tempo si divide in “prima” e “dopo Santa Rosa”.

Per rispondere al desiderio mai sopito presso le comunità locali di valorizzazione e di diffusione degli idiomi locali nei più svariati aspetti in cui essi si manifestano, è nata nella Città dei Papi l’associazione culturale Tuscia Dialettale, presieduta da Franco Giuliani.

Ecco, allora, per i “forestieri” alcuni modi di dire legati alla festa di Rosina, assolutamente da conoscere, in vista del prossimo trasporto di Dies Natalis.

A come “accollata”: il peso della macchina non è sempre distribuito egualmente. Talvolta si sente di più sulle spalle dei Facchini. Quando si avverte maggiormente si ha l’accollata.

Annamo a li giochi: andiamo alle giostre. Quest’anno le giostre sono posizionate a Valle Faul.

“Doppo Santa Rosa” : tutto a Viterbo, qualsiasi lavoro, ogni pagamento, tutte le attività impegnative vengono rimandate a dopo il 3 settembre.

“Doppo le foche”: al termine dei fuochi artificiali: era l’ultimo spettacolo del 3 settembre e vuol dire “al termine di tutto”. Quest’anno non è previsto lo spettacolo pirotecnico dopo il trasporto, ma ci saranno altri eventi.

Compramo la fusajia ma la fiera: compriamo i lupini alla fiera.

Facchini, dateje!: forza Facchini!

‘l giro de le sette chiese: i Facchini, il pomeriggio del 3 settembre, prima del trasporto, fanno il giro di 7 chiese di Viterbo.

L’Omo ciuco: era un uomo che si vedeva solo per la festa di Santa Rosa che vendeva dei pupazzetti all’interno di un cartoccio, il quale, soffiando, emetteva un suono inconfondibile.

Per Santa Rosa, avanti!: i Facchini, a tempo, marciano compatti alla cadenza ritmata del capofacchino.

Semo tutte de ‘n sentimento?: siamo tutti coesi verso lo stesso obiettivo.

La Tombola ciaric’è: la tombola c’è ancora. In realtà non si è fatta più per anni. Nel 2024 è tornata.

“Sotto col ciuffo e fermi!”: i ciuffi, che sono i Facchini che stanno nei punti più importanti del sollevamento della Macchina, hanno una protezione in pelle a forma di cappuccio che protegge la testa e le spalle e, all’ordine del capofacchino, si posizionano sotto alla Macchina nel punto assegnato, pronti a sollevarla.

Sollevate e fermi! : i Facchini, che sono leggermente piegati sotto la Macchina, si alzano in piedi, sollevandola e rimanendo fermi.

Al grido del capofacchino:” Evviva Santa Rosa!” , tutti in coro bisogna rispondere:”Evviva!”. Solitamente viene ripetuto 3 volte.

È indispensabile conoscere anche l’inno dei Facchini, motivo amatissimo a Viterbo.

Tutti quanti stasera vedrete
una festa di tanta importanza
ogni anno, una sera a settembre, una Rosa si porta a girar.
Nella notte nel Cielo s’innalza
e la gente la guarda stupita.
Sembra proprio volare sui tetti lassù
fra le stelle e gli angeli blu.
Cento uomin le fanno la corte,
la più bella di tutta la festa
trenta metri d’altezza e lei in testa
accarezza con le ali la città.

Poi si gira più volte alla folla
che con lacrime agli occhi la chiama,
sembra proprio volare sui tetti lassù,
fra le stelle e gli angeli blu.
La fede nella Santa
racchiude una città,
la gente che ci crede
la viene qui a guardar
e insieme a tanti altri
l’applaude e canterà.
Dopo giri e fermate di corsa,
lei arriva alla Sua Santa casa
proprio lì sui gradini si posa
e saluta la gente da lassù.
Tutti quanti la voglion guardare
per poter poi un giorno affermare
che la Rosa che brilla nel Cielo lassù
ti protegge con gli angeli blu.

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