“Fuori dal sistema”: Luigi De Magistris, la sua storia e la sua Napoli (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Luigi De Magistris a piazza del Gesù per Ombre Festival ha presentato, ieri, alle ore 21,30, a piazza del Gesù, il libro “Fuori dal sistema” edito da Piemme. In 11 capitoli, De Magistris racconta la sua vita personale e professionale, dedicata al bene comune, senza mai cedere a compromessi. Ma è anche uno sguardo rivolto al futuro del Paese, oppresso non solo dal sistema criminale che De Magistris ha combattuto da pubblico ministero, ma anche da un pensiero unico liberista. Politico ed ex magistrato italiano, ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con profonda amarezza, si definisce un “uomo dello Stato e delle istituzioni che è stato tradito più De Magistrisvolte dallo Stato e dalle istituzioni”.
Presenti, fra gli altri, all’incontro letterario gli assessori Patrizia Notaristefano ed Emanuele Aronne.
La storia parte da quando De Magistris aveva 26 anni. Ci sono nel libro elementi di crime e di giallo, ma c’è anche l’amore di sindaco, attività istituzionale che ha svolto impegnandosi con passione, competenza, amore e un pizzico di follia.

“Dovrei essere un uomo del sistema – esordisce De Magistris – ma, ahimè, ci sono persone che usano le istituzioni per il “loro” sistema.
Sono testimone di come non ci siano solo mele marce, ma un vero frutteto. La ‘ndrangheta ha insegnato che si può uccidere anche con la carta bollata, distruggendo anche la reputazione.
Non c’è prezzo a non avere prezzo.”

De Magistris1Luigi de Magistris ha trovato, nel suo percorso, molte ombre, anche in magistratura.
“Da soli non si va da nessuna parte: bisogna lavorare in squadra. – sostiene De Magistris- Mio padre era un magistrato esemplare. Vedevo Livatino, Chinnici, Falcone e in Calabria speravo di trovare una magistratura così. C’erano magistrati di quello stampo. Contestualmente c’erano i “giuda”, che ho denunciato in circa 100 verbali . Mi hanno trasferito, dicendo che non avrei mai più potuto fare il pm. Il mio procuratore mi ha accoltellato alle spalle. Quando ho iniziato a indagare su soldi, neofascisti, massoneria deviata, ‘ndrangheta, ho ricevuto 117 avvisi di garanzia, 107 procedimenti penali, civili e amministrativi.

FUORI DAL SISTEMA 3Scoprii che un avvocato, attraverso le massonerie deviate, era il punto di riferimento della ‘ndrangheta e molto amico del mio procuratore. Ho fatto un provvedimento, messo in cassaforte, ho mandato informazione di garanzia all’avvocato e il procuratore mi ha tolto l’indagine. Per 12 anni poi questa persona è stata indagata, grazie a Gratteri.”
De Magistris continua con forza e determinazione a raccontare: “Ho due libri sul comodino: il vangelo e la costituzione. I miei imperativi della Costituzione sono:- obbligatorietà dell’azione penale; autonomia e indipendenza della magistratura.
Io volevo fare il magistrato, il pm, poi mi sono candidato per amore della mia terra. Ero parlamentare europeo quando mi hanno proposto di candidarmi a Sindaco. Sono stato eletto al secondo turno con il 70% di consensi, sono stato il sindaco più giovane, a 42 anni. Io ho idee di Immagine WhatsApp 2023-07-29 ore 22.28.42sinistra, ma diverse dalla sinistra: mi hanno votato da destra, centro, sinistra, imprenditori, operai. Abbiamo governato senza un euro e ho puntato sul capitale umano, sul turismo, sui commissariamenti. Il primo problema da affrontare fu quello dell’immondizia, dei rifiuti. Non ci sono stati scandali. Da 10 anni Napoli è prima per crescita culturale e turistica e i giovani hanno partecipato al cambiamento.
Avevo contro tutti i governi nazionali. Il mio partito è stato il popolo. Il patto che feci con i napoletani fu: io non vi tradisco, ma voi non mi abbandonate.
La dialettica, il confronto sono importantissimi.”
De Magistris parla senza peli sulla lingua: “Il vero amore si vede non quando c’è la festa, ma quando c’è la sofferenza.
Il libro “Fuori dal sistema” è dedicato ai giovani e mezza della mia giunta di Napoli era formata da giovani fino ai 30 anni, persone che avevano anche commesso errori.
Nelle scuole preferisco parlare di giustizia e non di legalità.” Ha inoltre riferito di episodi riguardanti la scuola pubblica, provvedimenti per i quali è stato anche indagato.
De Magistris ha concluso il suo intervento parlando di giovani, di episodi e aneddoti della sua Napoli.

“Sono orgoglioso di aver ricreato una coscienza popolare di strumentisti che suonano anche senza il direttore d’orchestra. Nella città più difficile d’Italia ora c’è turismo e si va nei vicoli e nelle strade.”
Napul’è…anche questo.

 

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