VITERBO – “Nella provincia di Viterbo il gap salariale tra uomo e donna è pari a circa 9 mila euro. Questo enorme divario ci impone una riflessione su come indirizzare le politiche del lavoro per contribuire ad annullare le discriminazioni di genere in primis sui luoghi di lavoro”. Ad affermarlo è Fabrizio Mastrogiovanni, segretario generale della Femca Cisl di Viterbo, analizzando i dati sui redditi da lavoro redatti nell’ultima ricerca Cisl.
“I numeri sono preoccupanti – riferisce il segretario cislino -. Nel 2019 un uomo dichiarava un reddito pari a 25.168 euro mentre una donna 16.169. A distanza di tre anni, seppur con un leggero aumento, la differenza è rimasta praticamente invariata. Stesso discorso nell’accezione del lavoro dipendente dove, nel 2022, ai 26.720 euro di reddito di un uomo si contrapponevano i 18.778 di una donna”. Un ago della bilancia che, secondo il segretario generale, negli ultimi anni si è spostato in maniera quasi impercettibile.
“Come Femca Cisl – continua Mastrogiovanni – da tempo portiamo avanti un’incisiva battaglia sull’occupazione femminile, in particolare nel distretto ceramico civitonico, per il reinserimento della donna all’interno di particolari, e poco gravose, fasi del processo produttivo. Ma questo non basta, perchè se si vuole realmente realizzare il cambiamento è necessario assicurare alle donne la possibilità di conciliare il lavoro con la gestione familiare senza rinunce, incentivare forme di servizi e welfare aziendali, politiche flessibili di work-life balance che aiutino la donna nell’ascesa della propria carriera lavorativa, spesso ostacolata dal part-time involontario o dal lavoro povero”.