ACQUAPENDENTE (Viterbo)- Gemellaggio Domenicale nel nome di San Rocco. Parrocchia del Santo Sepolcro di Acquapendente del Parroco Don Enrico Castauro e quella di Guardia Vomano (Chiesa di Teramo-Itri) di Padre Dario Di Giosa si ritrovano in alto viterbese nel nome del Santo di Montpellier. A fare da tradunion la guida turistica Elena Ronca che durante una sorta di “cammino pellegrinaggio” per il centro storico sottolinea come San Rocco “certo è che nel Luglio 1367 era ad Acquapendente, dove ignorando i consigli della gente in fuga per la peste, chiese di prestare servizio nel locale ospedale mettendosi al servizio di tutti. Tracciando il segno di croce sui malati, invocando la Trinità di Dio per la guarigione degli appestati, San Rocco diventò lo strumento di Dio per operare miracolose guarigioni .Ad Acquapendente San Rocco si fermò per circa tre mesi fino al diradarsi dell’epidemia, per poi dirigersi verso l’Emilia Romagna dove il morbo infuriava con maggiore violenza, al fine di poter prestare il proprio soccorso alle sventurate vittime della peste.